Cresce la preoccupazione dei genitori, a causa del silenzio di Amministrazione comunale ed istituzioni scolastiche
sulle questioni organizzative che riguardano il rientro a scuola degli studenti.
Alla luce della proroga dello stato di emergenza, le perplessità aumentano. Le linee guida del
Ministero dell’istruzione lasciano autonomia gestionale alle scuole, per le quali non pare scongiurato
il rischio di rientro senza riduzioni di orario, turni e didattica mista.
C’è ancora poca chiarezza sull’uso delle distanze di sicurezza e delle mascherine. Le famiglie sono
in attesa di conoscere le misure concordate tra le Regioni, gli uffici scolastici regionali e gli enti
locali. Si teme che, in assenza di linee programmatiche chiare e di spazi utili per il distanziamento,
i dirigenti scolastici siano costretti ad attuare piani di rientro a scuola con turni differenziati,
riducendo il tempo orario e soprattutto riproponendo la didattica mista alternata al tempo in
presenza.
La “modalità blended” non piace alle famiglie che hanno le idee chiare. È inaccettabile la
soluzione metà a scuola, metà in classe: troppo alto il costo in termini di carico sulle famiglie e di
danno per la formazione e per l’equilibrio psicofisico degli studenti. La scuola deve riprendere
pienamente in sicurezza ed in presenza. Mai più programmi svolti parzialmente, uso di connessioni
private, video-lezioni e caos delle piattaforme. La didattica a distanza ha terribilmente confuso i ruoli di docenti,
famiglie e studenti, causando impatto negativo anche nella privacy dei soggetti coinvolti.
Discriminante ed alienante, la didattica in modalità virtuale ha pregiudicato accessibilità e
socialità.
sulle questioni organizzative che riguardano il rientro a scuola degli studenti.
Alla luce della proroga dello stato di emergenza, le perplessità aumentano. Le linee guida del
Ministero dell’istruzione lasciano autonomia gestionale alle scuole, per le quali non pare scongiurato
il rischio di rientro senza riduzioni di orario, turni e didattica mista.
C’è ancora poca chiarezza sull’uso delle distanze di sicurezza e delle mascherine. Le famiglie sono
in attesa di conoscere le misure concordate tra le Regioni, gli uffici scolastici regionali e gli enti
locali. Si teme che, in assenza di linee programmatiche chiare e di spazi utili per il distanziamento,
i dirigenti scolastici siano costretti ad attuare piani di rientro a scuola con turni differenziati,
riducendo il tempo orario e soprattutto riproponendo la didattica mista alternata al tempo in
presenza.
La “modalità blended” non piace alle famiglie che hanno le idee chiare. È inaccettabile la
soluzione metà a scuola, metà in classe: troppo alto il costo in termini di carico sulle famiglie e di
danno per la formazione e per l’equilibrio psicofisico degli studenti. La scuola deve riprendere
pienamente in sicurezza ed in presenza. Mai più programmi svolti parzialmente, uso di connessioni
private, video-lezioni e caos delle piattaforme. La didattica a distanza ha terribilmente confuso i ruoli di docenti,
famiglie e studenti, causando impatto negativo anche nella privacy dei soggetti coinvolti.
Discriminante ed alienante, la didattica in modalità virtuale ha pregiudicato accessibilità e
socialità.
La legittima aspettativa di normalità ci esorta a chiedere risposte immediate. Sono state eseguite
mappature degli spazi da parte delle amministrazioni? Sono stati stabiliti protocolli sanitari precisi
per il rientro? Senza il bisogno di alimentare ulteriori incertezze chiediamo chiarezza e
rassicurazione sulle modalità previste per garantire una scuola in presenza.
mappature degli spazi da parte delle amministrazioni? Sono stati stabiliti protocolli sanitari precisi
per il rientro? Senza il bisogno di alimentare ulteriori incertezze chiediamo chiarezza e
rassicurazione sulle modalità previste per garantire una scuola in presenza.