Il titolo della mostra fa riferimento alla complessità e alle contraddizioni della vita e della città contemporanea, ma anche al bisogno di adottare un modello mentale che vada oltre quello dominante e monotematico (denaro, funzionamento a breve termine, etc.) che ci anestetizza e ci ottunde psichicamente e spiritualmente, generando disincanto e insoddisfazione.
Occorre invece aprirci ai pluri-versi, ai molti aspetti che la vita presenta e che l’arte (pittorica, poetica, musicale…) e la scienza, quando sono autentiche, ci restituiscono, aiutandoci a riscoprire anche nei momenti difficili noi stessi e l’incanto del mondo.
Le esperienze di
Aitiani, complesse e multidisciplinari, sono attente ai temi e problemi della più urgente contemporaneità, senza tuttavia ignorare e far cadere nell’oblio l’enorme patrimonio culturale e umano della nostra antica cultura toscana, italiana ed europea. Una tradizione da recuperare e attualizzare in modo dinamico non antiquario.
L’artista, in collaborazione col direttore del Complesso Monumentale di San Domenico
Claudio Cerretelli, ha creato con le proprie opere (pittorico-visive e musicali) un percorso espositivo capace di evidenziare Pluriversi estetici, anche dialogando con le antiche sinopie e pitture ospitate nel Complesso.
La complessità di temi e suggestioni posti in essere da Pluriversi saranno evidenziati e approfonditi dalla relazione di
Silvano Tagliagambe, filosofo della scienza di fama internazionale, esperto in fisica quantistica, attento ai temi rilevantissimi della tecnologia, del paesaggio e della città contemporanea.
Anche
Giancarlo Cardini è compositore e pianista la cui attività, svolta in tutta Europa e nel mondo, non è circoscrivibile in un repertorio a una sola dimensione. Ha spaziato infatti nella musica contemporanea, con l’esecuzione di molte prime assolute e la collaborazione con compositori, strumentisti e performers di fama internazionale, ma si è anche interessato negli anni ad autori di musica leggera, riorchestrati originalmente.
Il suo concerto pianistico, in questa occasione, consentirà pertanto di completare magistralmente il dialogo tra arte, scienza e musica che il percorso espositivo e riflessivo di Pluriversi mette in scena.
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Pluriversi è un termine che ben si adatta alla multiformità di Aitiani un artista che, non chiudendosi nell’isolamento del “sistema dell’arte” e di un solo universo, ha dialogato anche con poeti e scrittori, come Mario Luzi e Antonio Prete o con filosofi e scienziati come Mauro Ceruti, Silvano Tagliagambe e Enzo Tiezzi.
Ha scritto lo storico dell’arte Enrico Crispolti che Aitiani crede «in una dimensione interdisciplinare o, meglio, si dovrebbe dire totale, implicando infatti nel proprio lavoro i molteplici interessi che da molti anni lo sollecitano: di pittore e in qualche modo di scultore, di musicista e di poeta».
Consapevole dei linguaggi più innovativi del nostro tempo ha infatti collaborato e si è confrontato con importanti artisti della seconda metà del ‘900, nell’area della poesia visiva, dell’avanguardia musico-visiva fiorentina e con l’area dell’estetica della comunicazione e delle nuove tecnologie info-telematiche (come una recentissima mostra al Museo MAXXI di Roma ha documentato); o con il gruppo di artisti e scultori che si sono nel tempo impegnati particolarmente per una ripresa e uno sviluppo dell’arte urbana (come Pietro Cascella, Gio’ Pomodoro, Yasuda Kan, Mauro Berrettini, Cordelia von den Steinen, Jean Paul Philippe, Joe Tilson).
Un particolare ringraziamento agli Amici del Gruppo Storico di S. Domenico e alla Vetreria Artistica “La Diana” di Siena