Piccini fuori dalla logiche di partito «Siamo alternativi a Valentini e Pd».

SUBITO DOPO le elezioni politiche annuncerà la composizione della sua lista «Per Siena» e una novità: l’apertura di una sede del suo comitato elettorale a San Miniato. «Sarà la prima di una serie che riguarderà anche altre zone della città – spiega Pierluigi Piccini, già in corsa per le amministrative con il suo progetto civico – a dimostrare che per noi è fondamentale mantenere uno stretto rapporto con i cittadini». Sta succedendo in questa campagna elettorale per le politiche? «Nonostante tanti sforzi per far credere il contrario, questo territorio di fatto non è rappresentato. E non valgono certo le rassicurazioni che ci penserà Padoan, figuriamoci… Non è nemmeno sicuro il suo destino politico. Sarebbe stato molto più opportuno avere esponenti diretti». Lei andrà a votare? E chi? «Andrò al seggio, ma sono molto combattuto, non ho ancora le idee chiare. Colpa di una campagna elettorale brutta, con pochi approfondimenti, troppo ristretta nei tempi. Sembra poi che i giochi del post voto siano già fatti e questo non è bello, fa pensare all’inutilità del proprio voto». Subito dopo si animerà la corsa per le amministrative… «La nostra è già iniziata da tempo. Con la certezza che andremo da soli, la nostra lista si candida a governare la città: non ci interessano alleanze con schieramenti né con sindaci uscenti». Come vede il panorama intorno a voi? «Si stanno delineando strani giochi di alleanze: si parla solo di persone, di calcoli di voti fatti sul 2013, nessuno invece parla di contenuti, quando la città avrebbe bisogno più di risposte che di domande. Si assiste alla corsa alla poltrona, si inventano alleanze inesistenti. Anche se qualcosa si muoverà dopo il 4 marzo». Cosa può succedere, secondo lei, nel centrosinistra? «Difficile dirlo, noi andiamo avanti con la nostra lista civica alternativi a Valentini e al gruppo dirigente del Pd, non a chi vota Pd. I dirigenti non sono riusciti in questa fase a trovare una soluzione e si dividono sulle poltrone. Se ci fosse una discussione sullo scenario futuro della città si potrebbe comprendere, ma così si discute solo di nomi». Cosa pensa dell’uscita allo scoperto di Bruni? «È speculare a De Mossi, non mi sembrano candidati civici. Una volta si chiamavano liste civetta, quelle formazioni improvvisate che servivano solo a nascondere i partiti». Dal voto politico arriveranno indicazioni per le amministrative? «Direi di no, basti pensare ai risultati, per esempio, di Lega e Movimento 5 Stelle alle politiche e poi alle comunali nel 2013. Quella di maggio sarà tutta un’altra partita». Orlando Pacchiani

 

Fonte: La Nazione Siena, www.lanazione.it/siena