“Farò anch’io il mio commento alle elezioni, tanto, per quello che costa” scrive questa mattina su Facebook Adriano Sofri. “Allora: Matteo Renzi ha perso (perché ha perso, ed è superfluo che non lo riconosca) per le stesse ragioni per cui a suo tempo, un tempo recente del resto, aveva vinto. Il fatto è, come spiegava Machiavelli, che le situazioni cambiano presto, e la natura degli uomini è rigida, sicché lo stesso modo di procedere che ti aveva fatto arrivare al potere, può perderti se non lo adatti all’esercizio del potere. Non puoi trattare i popoli, per esempio il cosiddetto mondo della scuola, come trattasti Bersani o Fassina, dandogli l’impressione di disprezzarlo e di volergli passare addosso, perché poi quello, il mondo della scuola, che è diviso in una miriade di aspirazioni ragionevoli e resistenze di corpo, scende in piazza come una sola donna e poi vota Grillo”. Dunque secondo Sofri incide nel calo di consensi la riforma della Buona Scuola, ma non solo: “E anche Bersani e Fassina e i tuoi avversari interni (sempre Machiavelli) o li chiami ad aiutarti dopo averli battuti, o li spegni del tutto -e non gli dai la presidenza dell’Antimafia, insomma. Tanto più che tu sei per definizione spregiudicato, nel senso quasi accettabile che sei disposto a una misura generosa di compromesso fra i fini che ti proponi, e che vadano oltre la tua persona e il tuo tempo, e il rafforzamento e la conservazione del tuo potere; e i tuoi avversari, quelli che hai battuto, sono largamente disposti ad affiancare il tuo potere in cambio di una dose condivisa di quei fini. E se vuoi restare titolare del rinnovamento, non dovresti accontentarti di un calendario che favorisca l’astensionismo, perché il rinnovamento, se creduto tale, porta le persone a tornare a votare. E bisogna pensare per tempo ai fatti compiuti, per esempio nelle candidature, se no si rischia di andare a Roma (da Firenze, naturalmente, tutto comincia e finisce a Firenze) passando per il Mugello, e a Genova passando per Salerno. Quelli che non rimirano più cieli radiosi, e buscano il meglio passando dal meno peggio, sono piuttosto spaventati. Questa era la premessa, ora viene il bello. Peccato che lo spazio sia finito”.