Pd e Italia viva a Giani: ora una svolta. E preparano un nuovo programma

Vertice di maggioranza senza il governatore: «Cambio di passo su sanità, Recovery Fund e rifiuti»

Paolo Ceccarelli

 

Partito democratico e Italia viva lo chiamano «un cambio di passo». Ma quello che la maggioranza di governo in Consiglio regionale chiede a Eugenio Giani è molto di più: una svolta su sanità, campagna di vaccinazione anti Covid, progetti per il Recovery Fund, gestione dei rifiuti. In pratica un nuovo programma di governo, messo nero su bianco soltanto sette mesi dopo l’elezione di Giani a governatore.

La richiesta di una svolta arriva al termine di un vertice tra la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè, il capogruppo e vicecapogruppo in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli e Massimiliano Pescini, l’europarlamentare di Iv Nicola Danti, il capogruppo e la coordinatrice regionale dei renziani Stefano Scaramelli e Alice Rossetti. «Terminare al più presto la vaccinazione degli estremamente fragili, caregiver e badanti. Per la categoria dei fragili dovranno essere aperte presto le vaccinazioni anche a persone di età inferiore ai 65 anni», si legge nel documento messo a punto dai vertici dei due partiti. E ancora: «Bisogna arrivare a una programmazione più precisa e coordinata, eliminando i click day e fornendo delle linee guida definite e definitive sulla prenotazione: ovvero ridurre i target prenotabili in un solo giorno, come stanno facendo in altre regioni». I partiti di maggioranza chiedono a Giani anche di cambiare l’organigramma dell’assessorato regionale alla Sanità: «Riteniamo che la struttura dell’assessorato vada rafforzata in termini di personale e di competenze, anche attingendo a profili di alto spessore». Un doppio, silenzioso, siluro: ai dirigenti cresciuti nei dieci anni da governatore di Enrico Rossi e alla nomina che Giani vorrebbe fare, quella di Federico Gelli, troppo «politico» e troppo poco tecnico secondo Pd e Iv.

Ma non è solo la sanità nell’era Covid la preoccupazione dei due partiti, che sulle idee della giunta regionale in tema di Recovery Fund sentono «l’odore delle cose vecchie tirate fuori dai cassetti», per dirla con un dirigente del Pd. « I fondi — si legge nel documento — dovranno essere utilizzati non solo per coprire spese e progetti ordinari già previsti, ma è necessaria una co-progettualità speciale che coinvolga enti pubblici e imprese. Ciò vale sia per i progetti da sottoporre ai finanziamenti del Recovery, sia per le risorse dei fondi strutturali comunitari destinati alla Toscana».

Infine, il capitolo smaltimento rifiuti: «Riteniamo priorità assoluta per la Toscana quella di elaborare e presentare un Piano di rifiuti entro 6 mesi, in modo che questo possa diventare operativo e mostrare i primi risultati già a partire dalla presente legislatura», scrivono Pd e Iv pur senza mai citare l’inchiesta sulle concerie di Santa Croce sull’Arno che vede indagati tra gli altri il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni e Ledo Gori, ex capo di gabinetto di Rossi e Giani. Ci sarebbe abbastanza carne al fuoco per una crisi di maggioranza in piena regola, ma il governatore getta acqua sul fuoco. «Mi sembra un fisiologico livello di confronto. Incontrerò i consiglieri regionali di Pd e Iv e ne parleremo», dice Giani. Quel che è certo è che l’incontro auspicato non c’è stato ieri sera, perché il governatore era davanti alle acciaierie di Piombino, al presidio dei sindacati preoccupati per la sorte della fabbrica.

Ma non è un po’ inusuale — per usare un eufemismo — che un vertice di maggioranza fatto senza il governatore chieda di fatto un nuovo corso alla giunta regionale? Giani non vede un po’ il rischio di un suo commissariamento? «Ma no, è il lavoro dei consiglieri regionali. Io vedo questo documento come contributo a quel che mi sta a cuore, cioè i temi concreti vicini alla gente», risponde serafico il governatore. Eppure soprattutto nel Pd la preoccupazione è ormai una: come andare avanti? Cinque anni così son lunghi… Non a caso, un mediatore di lungo corso come Stefano Bruzzesi lancia un appello: «Non esasperiamo il clima. Servono stimoli, non diktat». E le opposizioni attaccano: «Martedì in Consiglio regionale Pd e Iv ci dicano se c’è ancora una maggioranza, sennò elezioni», dice il capogruppo di Forza Italia Marco Stella.

 

 

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