Questo lavoro politico consumatosi nel tempo non piace più neppure al segretario regionale del PD tale Biagianti. Il metodo messo in essere negli anni consiste nelle divisioni correntizie interne nel tentativo di rappresentare il massimo del potenziale politico. Non solo, tale metodo, ha permesso nel tempo di affondare le radici in diversi terreni assicurando la stabilità nella gestione del potere. Ieri abbiamo assistito in consiglio comunale al solito teatrino da una parte la maggioranza, Valentini, dall’altra quella che vorrebbe essere l’opposizione, la Persi. Maggioranza e opposizione che si sono dimenticate, però, di un piccolo particolare che appartengono entrambe al PD e che entrambe sono responsabili della situazione di crisi nella quale si trova Siena. Se ne è accorto anche Biagianti che anch’esso del PD, ha fatto capire che è stufo, prendendone le distanze: questi senesi hanno rotto, non se ne può più e poi non contano nulla. Si, anche perché, qualche mal pensate potrebbe fantasticare che l’intervento della Persi possa essere stato “suggerito” dal Ceccuzzi. Il presunto suggeritore che senza nulla fare, forte della sua ritirata strategica dopo l’avviso di garanzia che lo ha riguardato, aspetta. Il resto lo fa l’insipienza del Valentini. In questa situazione l’attendere sembra essere la parola d’ordine del PD anche perché non sanno dove sbattere la testa, vittime come sono dei loro tanti errori. Quindi, si dovrebbe attendere, ma cosa? La città non lo può e allora cosa? Un chiarimento politico dopo le elezioni regionali? Un rinvio a giudizio? Un leggero malore di qualche interessato? Una crisi esistenziale o spirituale? Vedo tutto molto complicato, così come non facile deve essere il ruolo delle opposizioni, quelle vere, che ieri hanno trovato una unità significativa, forte e portatrice di dignità. Vorrei tanto sbagliarmi ma vedo la situazione bloccata e per sbloccarla con molta probabilità ci vorranno alcuni interventi dall’esterno altrimenti tutto galleggerà. Esattamente il contrario di quello di cui la città ha bisogno. I bisogni della città sono per il PD un problema secondario. Più importante è prendere tempo se, poi, in questo prendere tempo non ci rimane più nulla cosa importa, bisogna assicurare che tutto torni sotto controllo con minori conseguenze possibili per i dirigenti del partito.
Pierluigi Piccini