La filosofa
NICLA VASSALLO
Luisa Pronzato
«Le donne spesso non si amano. E non hanno ancora capito che possono e devono salvarsi da sole». Va in controtendenza la filosofa Nicla Vassallo.
Che senso può prendere il 25 novembre , un anno dopo il #Metoo?
«Il 25 novembre fu scelto dall’Onu per ricordare l’assassinio delle tre sorelle Mirabal che difesero la propria libertà contro il regime del dittatore Trjillo. Dovrebbe celebrare il ruolo attivo delle donne, non la presunta debolezza. Di dittatori metaforici ne abbiamo ancora tanti. Il #Metoo è stato un grande esercizio di coraggio delle prime che hanno scoperchiato il fenomeno Hollywood. Il loro “basta” ha dato coraggio alle altre: alle donne comuni».
Ha cambiato davvero qualcosa?
«Non è cambiato il comportamento maschile e poco tra le donne. Molti uomini sono rimasti maschi preistorici convinti che il corpo femminile sia loro proprietà. E le donne sognano ancora di essere salvate. E il salvatore è un uomo che sia il fidanzato, il partner. O il capetto in ufficio. Così in casa si fanno massacrare o in ufficio subiscono battute, manate sul sedere o peggio».
Cosa dovrebbero fare per «salvarsi»?
«Amarsi, valorizzarsi, puntare sulle proprie competenze. E non sul capetto molestatore in nome di carriere o per conservare il posto. Il 25 novembre deve celebrare il ruolo delle donne perché anche le altre trovino il coraggio: per non lasciarsi imbrigliare né da chi ti vuole sottomessa né dallo stigma delle vittime».