Tomaso Montanari è il presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia che, quando sarà riaperto, gestirà il museo di Doccia. Lo ha stabilito il ministro Franceschini con un atto che sembra il naturale coronamento dell’impegno che lo storico dell’arte e docente ha profuso in questi anni per il rilancio di un patrimonio che ha rischiato l’oblio, battendosi per l’acquisto pubblico del museo e il suo conferimento ad una fondazione. Dopo il fallimento dell’azienda Richard Ginori Spa nel 2013, il marchio e le attività produttive della manifattura furono rilevate da Gucci e lo stabilimento acquistato dalla multinazionale del lusso Kering; il museo continuò l’attività per alcuni mesi, per poi chiudere nel 2014. Nel 2017 il Mibact acquistò il museo con le sue collezioni e nel 2018 venne sottoscritto un accordo di valorizzazione del museo e dell’archivio contenuto tra ministero dei Beni culturali, Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino, gli stessi soggetti che poi nel 2019 sono diventati i soci della neonata fondazione, a cui verrà affidata la guida del museo che dovrebbe riaprire, dopo un accurato restauro, nel 2022. Il patrimonio di opere d’arte del museo di Doccia è enorme, con circa 8mila opere compresa la collezione Giò Ponti.
— e.b.