Mps, Profumo glissa su nozze con Ubi Banca.

di Serena Berici

 


Mps, Profumo glissa su nozze con Ubi Banca

Il presidente di Mps , Alessandro Profumo, ha glissato sulle indiscrezioni riguardo un’eventuale fusione con Ubi Banca . Commentando le voci che da tempo si inseguono su un possibile matrimonio tra i due istituti, soprattutto dopo l’esito degli stress test della Bce che hanno evidenziato uno shortfall di capitale di 2,11 miliardi per Rocca Salimbeni, alla domanda su come “vedesse” un merger con la popolare lombarda Profumo ha detto: “Sono cieco”.

L’amministratore delegato di Mps , Fabrizio Viola, inaugurando la nuova sede di Piazza Tolomei a Siena, ha precisato che al momento non ci sono elementi sull’eventuale interesse di gruppi stranieri o italiani a entrare in Rocca Salimbeni. Secondo le ultime indiscrezioni anticipate ieri da MF-Milano Finanza, le banche cinesi punterebbero a fare shopping in Europa, visti i prezzi da saldo degli asset del Vecchio Continente, e anche Mps  sarebbe nel mirino.

Il cda di Mps  convocato per giovedì prossimo, invece, era in programma da tempo e il presidente Profumo non si è lasciato scappare nessuna indicazione sui temi all’ordine del giorno. La riunione del board è la prima dopo il via libera iniziale dell’Eurotower al piano di risanamento da 2,5 miliardi di euro messo punto da Siena, che dovrebbe anche servire a rimborsare gli 1,07 miliardi di Monti bond ancora in portafoglio. Al momento, Mps  non ha avuto indicazioni precise o comunicazioni ufficiali sull’approvazione definitiva del capital plan da parte delle autorità europee.

In merito all’imminente disdetta del contratto collettivo nazionale di lavoro, in scadenza a fine anno e già prorogato, Profumo ha sottolineato che ci sono ancora dei passaggi importanti, come il comitato esecutivo Abi di domani, e che in ogni caso il comitato per gli affari sindacali e lavoro (di cui lo stesso Profumo è presidente) ha le deleghe per prendere delle decisioni, per esempio un’eventuale nuova proroga.

“Noi lavoriamo per arrivare a concludere un contratto ovviamente, ma non a qualsiasi prezzo e a qualsiasi costo”, ha spiegato, aggiungendo che anche se i sindacati proclamassero uno sciopero, l’attenzione sarà comunque sulla stabilità del sistema bancario nel lungo periodo. Infine, secondo quanto riportato da MF-Milano Finanza, anche se nel prossimo semestre l’assetto azionario di Mps  potrebbe subire trasformazioni importanti, il vertice della banca dovrebbe restare ben saldo in sella.

A partire dal presidente Profumo, che potrebbe essere riconfermato nel proprio ruolo dalla Fondazione Mps . In base a quanto stabilito dai patti parasociali sottoscritti nella primavera scorsa, infatti, all’ente guidato da Marcello Clarich spetta la designazione del presidente del Monte, mentre gli altri due soci pattisti (Fintech Advisory e Btg Pactual) possono scegliere il candidato alla carica di amministratore delegato.

Anche se l’attuale consiglio andrà in scadenza nell’aprile del 2015, dunque tra cinque mesi, tra i grandi azionisti della banca sarebbero già iniziati i primi contatti informali per definire i nuovi assetti di vertice. La partita è ovviamente molto delicata, proprio perché legata a doppio filo con le prossime scadenze finanziarie della Rocca. Dopo il primo via libera della Bce al capital plan, l’aumento di capitale fino a 2,5 miliardi viene considerato un appuntamento praticamente scontato per l’istituto.

Verosimilmente, l’operazione sarà lanciata tra maggio e giugno, dunque poco dopo l’assemblea di arile che sarà chiamata a rinnovare il cda. Anche se l’accordo di pre-garanzia sottoscritto a novembre con Ubs e con le altre banche del consorzio tutela la banca dal rischio di execution, è chiaro che una conferma dei vertici rappresenterebbe una garanzia in più per la Rocca e per il mercato. Oggi a Piazza Affari il titolo Mps  ha chiuso in rialzo del 3,81% a 0,5445 euro.