Mps: la confusione del centrodestra

di Pierluigi Piccini

 

Leggendo i giornali di oggi sembra che il motivo della rottura fra il Mef e UniCredit sia di natura politica, e che la responsabilità sia di una unica parte, il Pd. Si abbandona qualsiasi lettura di natura tecnica, come è successo in tutti questi mesi, dalle richieste di Orcel al lavoro del tavolo tecnico. C’è poi il fatto che se l’operazione fosse andata in porto sarebbe stato un vero miracolo, visti i paletti che i soci dell’UniCredit avevano posto per poter fare l’acquisto del Monte dei Paschi. Ebbene, sono convinto che il centrodestra avrebbe dato comunque la colpa alla sinistra anche se il tavolo tecnico avesse partorito un accordo. Avrebbero parlato, in questo caso, di svendita del Monte e subalternità ai soliti poteri finanziari. Insomma, a prescindere dal risultato il colpevole doveva rimanere sempre il solito. Questo a livello nazionale. A livello locale, il quadro è totalmente diverso. Il commissario provinciale della Lega, Picchi, rivendica il merito del fallimento della trattativa tra Monte dei Paschi e UniCredit. Merito da accreditare alle dichiarazioni di Salvini e alle lettere inviate da De Mossi a Draghi. Poi si dice che lo scrivere non comporti risultati tangibili… mah! E qui la confusione diventa totale: il centrodestra nazionale incolpa il Pd del mancato accordo, mentre a livello locale si afferma che questo risultato è merito del centrodestra! Confusione che va tutta a scapito di una visione positiva e utile a risolvere il problema del futuro del Monte. Perché il tema del futuro del Monte e del suo territorio è tutto ancora tutto da definire. Anzi, il difficile inizia proprio ora, perché la situazione richiede tempo, unità di intenti e progetti concreti. Proprio di quest’ultimo aspetto ci sarebbe bisogno mentre mettere bandierine a caso, dando la colpa ora a questo ora a quello, serve a poco o niente. Le settimane che abbiamo di fronte, a partire dalle prossime, richiede ben altro nella speranza che ora si sia imparato e si facciano le cose per bene, a partire proprio dalla dimensione locale.