( f.mas. ) Non sarà l’ultima seduta dell’anno, domani, a cambiare i destini di Borsa del Montepaschi: il segno meno rispetto a un anno fa è del 56% circa. E in soli dodici mesi per la banca senese è successo davvero di tutto: l’aumento di capitale rinviato da gennaio a giugno ed elevato da 3 a 5 miliardi, il rimborso dei Monti bond per 3 miliardi su 4 concessi all’istituto , la bocciatura a sorpresa da parte della Bce negli stress test di fine ottobre, la necessità di un nuovo aumento da 2,5 miliardi per colmare 2,1 miliardi di deficit patrimoniale. E ora, dopo 10 trimestri di fila in perdita per accantonamenti e svalutazioni, c’è il rischio che anche nel quarto trimestre ci sia l’ennesima pulizia di bilancio, per centinaia di milioni di euro ancora, in seguito alla verifica degli attivi da parte della Bce. Il prossimo 15 di gennaio il presidente Alessandro Profumo e il ceo Fabrizio Viola incontreranno a Francoforte la presidente del consiglio di Vigilanza della Bce Daniele Nouy per il via libera finale al piano di ricapitalizzazione avallato lo scorso 12 dicembre. Dopo, il board deciderà le date dell’aumento, tra marzo e maggio.