Ma Ruocco (M5S): la banca resti pubblica con il Tesoro al 100%

L’intervista

 

di Fabrizio Massaro

«Mps deve servire per affiancare le aziende»

La presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche, Carla Ruocco, apre a una banca pubblica del Sud e alla nazionalizzazione di Mps.

Come si sono comportate le banche nel lockdown? Hanno aiutato imprese e famiglie con moratorie e nuovi prestiti garantiti come avrebbero potuto?

«Non c’è un giudizio univoco. Dal nostro questionario emergono comportamenti diversi a seconda delle banche. In linea generale, il trend di attuazione delle misure a sostegno di famiglie e delle imprese appare in netto miglioramento. Si sono registrati però anche dei ritardi, non sempre condivisibili: a metà giugno era stato erogato ancora il 65% dei prestiti richiesti, con tempi molto eterogenei tra le banche. Nell’insieme è un sistema che va monitorato e spinto all’operatività, chiedendo di cogliere a pieno la valenza sociale delle importanti iniziative del governo».

Su cosa indagherete ora?

«È in fase di approvazione una tabella di marcia molto nutrita, dagli npl ai derivati alle recenti crisi come PopBari ed il suo piano di rilancio».

La Banca del Sud: cos’è?

«Intanto una banca che abbia una vocazione fortemente territoriale e che sia di reale sostegno a un Sud sempre più depresso. Considerata la quota maggioritaria detenuta dal Mcc-Medio Credito Centrale, mi pare chiaro che lo Stato debba avere un ruolo nella governance come indirizzo. Ma la banca deve agire con un target di massima efficienza e buona gestione come ogni altro istituto. Insomma, nessuna nuova Cassa del Mezzogiorno. Qui si vuol fare altro».

Mps: nazionalizzare o privatizzare?

«Nella visione del Movimento Cinquestelle c’è massima disponibilità a mantenere un ruolo dello Stato in Mps. Lì è stato fatto un passo avanti con il salvataggio, ora sarebbe bene procedere in quella direzione magari anche per rilanciare il tema della creazione di una bad bank, anche grazie al recente accordo con Amco, e non fare passi indietro».

E su questo troverete l’accordo con il Pd?

«Sicuramente dovremo discuterne. Ma dobbiamo farlo in una visione più sistemica, anche con la Commissione Ue: se stai facendo una operazione su Popolare Bari, stai percorrendo un terreno che hai riscontrato essere salvifico. Sarebbe bene che la Ue tracci una linea che abbracci una logica di questo tipo».

Mps al 100% dello Stato?

«Si potrebbe parlare anche di questo. L’atteggiamento della Ue sta cambiando. È stato sospeso il patto di stabilità, si parla di recovery fund, si può anche parlare di rivedere alcune regole sulle banche».

Si rischia il carrozzone…

«L’intervento nel settore bancario deve volgere sempre a requisiti di efficienza. Non deve essere accanimento terapeutico verso imprese senza futuro, ma sostegno per farle riprendere a camminare sulle proprie gambe. Sarebbe una cosa nuova rispetto all’intervento dello Stato come è accaduto finora, con interventi spesso a crisi ormai esplose».

 

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