di Orlando Pacchiani
Torna a riunirsi mercoledì il tavolo del cosiddetto «listone civico», ancora in attesa di chiudere il cerchio su assetto e candidatura. Due i grandi temi al centro della discussione: la definizione dei partecipanti e la possibile candidatura di Luigi De Mossi, ipotesi su cui qualcuno vorrebbe accelerare ma che al momento non trova la condivisione di tutti i potenziali partecipanti all’alleanza. Ne parlerà al proprio interno domani uno dei promotori dell’intesa, Nero su bianco: una componente guarda con favore alla candidatura dell’avvocato penalista, un’altra è invece molto perplessa, anche per il metodo (considerato precipitoso) del lancio del nome. Gli esiti della discussione interna avranno inevitabili riflessi sul futuro dell’accordo. Difficile che su quella prospettiva possa confluire un altro potenziale membro del listone, Siena attiva, peraltro ancora in maggioranza seppure in posizione critica. Venerdì sera l’associazione si è riunita in assemblea, ribadendo alcuni punti fermi emersi negli ultimi mesi: piena autonomia dai partiti, stesura di una piattaforma programmatica per una prospettiva di centrosinistra, rivendicazione dei risultati del mandato elettorale ma disapprovazione del metodo utilizzato dal sindaco soprattutto nell’ultimo periodo. In attesa di chiarezza sulle scelte future, Siena attiva mercoledì non sarà al tavolo, ma per ora emergono alcune indicazioni: l’impossibilità di accodarsi a una candidatura già preconfezionata, le forti perplessità (e anche oltre) per un eccessivo allargamento della coalizione verso il centro. Ed è proprio questa l’altra questione forte che mercoledì sarà al centro del dibattito: quali sono i confini dell’alleanza? Perché chi punta su un’identità più marcata di centrosinistra (quantomeno una parte di Nero su bianco, Siena attiva se ci sarà) potrebbe trovare difficoltoso dialogare su alcuni temi con movimenti moderati o figli del centrodestra come Sena civitas, L’Alternativa, Impegno per Siena, Uniti per Siena. Alle porte, intanto, c’è anche un altro possibile interlocutore di peso, l’Unione popolare senese di Eugenio Neri che proprio su questa prospettiva ha rotto con Sinistra per Siena. Appare difficile che, alla fine, proprio tutti riescano ad arrivare alle elezioni sulla stessa barca.