L’estate dei tradimenti coglie in pieno sole Leonardo Bonucci. Il campione della Juventus è passato ieri al Milan per cifre che suscitano qualche fuggevole ripetitivo eterno scandalo. Bonucci guadagnerà sei milioni e mezzo l’anno, che fanno oltre mezzo milione al mese e quasi 17 mila euro al giorno. L’ingaggio sembra costituire un’aggravante, periodicamente notificata ai giocatori che se ne vanno altrove a guadagnare di più. Alcuni tifosi della Juve, infatti, hanno contestato al difensore il suddetto reato di tradimento per venalità, poiché, naturalmente, nessuna busta pareggerà la gloria di giocare nella Juve, secondo un tifoso della Juve.
È lo stesso ragionamento che dodici mesi fa, con proteste anche più pirotecniche e fantasiose, i tifosi del Napoli hanno proposto su Gonzalo Higuain, reo di tradimento per aver scelto la Juve, e accolto a Torino da eroe. Erano invece un migliaio, ieri, i sostenitori del Milan che hanno ricevuto Bonucci sul coro «chi non salta juventino è», di modo che il tradimento, visto dall’altro lato, fosse già ravvedimento. E così, secondo uno schema consolidato, il terzo traditore sarebbe stato il portiere del Milan, Gigio Donnarumma, se, come pareva, fosse andato a giocare a Madrid o a Parigi. È il mondo che funziona a questo modo: la stessa donna sarà santa o sgualdrina secondo due opposti punti di vista, e lo stesso politico giuda o prode. Per dire che della moralità di Bonucci chissà, ma quella delle curve è già più chiara.