22.09.2019
ore 11.00-13.00
e ore 17.30-19.30
Per la mostra Painting as a Butterfly tornano in scena al Madre Hommage e Mangiafuoco e la performance Rapsodie inepte [Capricci] concepita dall’artista per la retrospettiva al Madre.
Domenica 22 settembre, dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.30 alle ore 19.30, saranno rimesse “in scena” al Madre le opere-performance Hommage (2001) e Mangiafuoco (1979) di Pier Paolo Calzolari, incluse nella mostra Painting as a Butterfly, a cura di Achille Bonito Oliva e Andrea Viliani.
Ricorre, in entrambe le opere-performance, l’elemento umano: in Hommage è visibile una figura femminile nuda dalla vita in giù (il pistillo), mentre la parte superiore del corpo è nascosta da una gonna rossa sollevata da palloncini bianchi (il calice), e la presenza della performer restituisce il tableau vivant di una “donna fiore”. In Mangiafuoco la pittura dialoga con la vitalità mutevole della materia, in questo caso il fuoco soffiato sulla tela da un mangiafuoco, proponendo la sfida di una sua possibile mimesi pittorica: “il mio scopo era stato fare in modo che la fiamma viva non rendesse in alcun modo secondario il rosso dipinto sulla tela”, afferma Pier Paolo Calzolari.
Domenica sarà l’occasione per assistere anche alla performance Rapsodie inepte [Capricci] (2019), concepita dall’artista proprio in occasione della mostra al Madre, in cui un assistente movimenta un carrello su cui sono poste due opere dalla serie Capricci: Aquilone urbinate (1981) e Fabula (1982).
Il programma della giornata prevede inoltre, alle ore 18.00, una visita guidata alla mostra (per info e prenotazioni: http://bit.ly/visitacalzolari2209 ). Painting as a Butterfly, visitabile fino al 30 settembre, è la prima retrospettiva dedicata esclusivamente alla produzione pittorica e disegnativa dell’artista, esponente fin dagli anni Sessanta delle ricerche afferenti all’Arte Povera. Un’occasione per riscoprire una pratica artistica complessa e articolata, al contempo minimalista e barocca, concettuale e oggettiva, mentale e sensuale, come suggerito dalla citazione della farfalla nel titolo della mostra stessa.