Oggi ho parlato con diverse persone che mi hanno fatto presente l’incontro fatto da alcuni rappresentanti del PD a via Rosi sul Monte dei Paschi. Incontro che dimostra come i dirigenti del PD abbiano perso la strada di casa. Mi verrebbe da dire: ai miei tempi non sarebbe successo. Probabilmente il Calonaci o il Margheriti non avrebbero fatto un errore del genere, viceversa, ho seri dubbi su Fabrizio Vigni e Franco Ceccuzzi. Ieri sera per l’ennesima volta i dirigenti del PD senese si sono caricati sulle spalle la crisi, il dramma che sta vivendo la banca senese, diventandone gli unici responsabili, e bravi! La correttezza avrebbe voluto che la riunione fosse stata fatta in Comune. I rappresentanti delle istituzioni senesi (non mi sembra dal filmato di aver visto il presidente della Provincia di Siena), della Regione e del Governo che incontrano i capi gruppo della maggioranza e della minoranza per valutare la situazione e chiedere a tutte le forze politiche di fare la loro parte. Invece no, i geni si sono caricati politicamente la responsabilità del fallimento, magari hanno avvisato anche la stampa e la televisione. Dimostrando, in questo modo, che le istituzioni sono secondarie alle decisioni di partito. Quel partito che non rispetta il ruolo dei consiglieri comunali e dei parlamentari quando deviano dalle decisioni di partito. Forse per questo Lotti ha preferito via Rosi a piazza del Campo. Allora se di politica bisogna parlare, parliamone pure. Dopo la sentenza di venerdì, ammesso che ce ne fosse stato ancora bisogno, i discorsi sul passato stanno a zero e chiare sono le responsabilità. A questo proposito è consigliabile una lettura attenta del comunicato della Banca d’Italia a seguito degli stress test, per quella parte che riguarda la gestione del credito dal 2008 a oggi. Profumo e Viola li hanno voluti il PD locale e nazionale, lo stesso Ceccuzzi ne ha rivendicato le nomine. Nomine che non sono mai state messe in discussione da Valentini che in una delle sue centomila esternazioni ha detto che sono anche bravi, bontà sua. Un PD in confusione dopo l’ultimo aumento di capitale, quello per cui a detta del Guicciardini avremmo dovuto chiedere scusa al PD e in una logica di identificazione totale fra partito e città, anche a Siena. Altro grande errore! Il PD che gestisce la Fondazione attraverso Clarich che, anche lui, annoiato dalle istituzioni preferisce il festival del partito alla Lizza. Una Fondazione che scrive una cosa e ne fa un’altra, che distribuisce patrimonio, probabilmente, a favore degli enti locali, cosa che non mi sembra possa fare. Il timoniere Clarich, messo in mora dai sindaci revisori, che a priori decide di partecipare all’aumento di capitale per continuare nelle vecchie logiche del nocchiere Mancini, così come chiede la politica (PD). Decisione, quest’ultima, che è come gettare denaro dalla finestra. Insomma anche l’altra sera, con la riunione a via Rosi, avete voluto in tutti i modi caricarvi la colpa politica e allora prendetevela è tutta vostra.
Pierluigi Piccini