Le conferme dell’altro carabiniere.

Un incontro blindatissimo. Mentre il palazzo di giustizia era sotto l’assedio di giornalisti e telecamere si è presentato in Procura anche il secondo carabiniere indagato, insieme a un collega, per la violenza sessuale nei confronti delle due studentesse americane. Un incontro durato tre ore, quello tra il militare di 32 anni, la pm Ornella Galeotti e il procuratore aggiunto Rodrigo Merlo. L’appuntato si è presentato spontaneamente in procura, proprio come aveva fatto il suo collega sabato scorso e in lacrime, ha raccontato la sua versione dei fatti su quella notte maledetta, ammettendo le sue responsabilità e riconoscendo di aver fatto un errore: «Ho fatto una cazzata — ha detto ai pm — voglio pagare. Ma solo per quello che ho fatto».

La notte tra mercoledì e giovedì i due militari — in servizio insieme per la seconda volta — avrebbero fatto salire sulla gazzella del radiomobile due ragazze americane di 20 e 21 anni che si trovavano all’interno della discoteca Flò al piazzale Michelangelo, le avrebbero accompagnate a casa, in Borgo Santissimi Apostoli e lì, secondo la denuncia presentata dalle ragazze, avrebbero abusato di loro. Il capopattuglia nell’androne del palazzo e poi sul pianerottolo del terzo piano, l’appuntato nell’ascensore. Il giovane militare che sognava di entrare nel nucleo cinofilo, con una carriera senza sbavature fino a una settimana fa e soprattutto con una vita senza ombre, è letteralmente devastato. Entrambi i militari sono stati sospesi dal servizio e proprio ieri sera il ministro della Difesa Roberta Pinotti, nel corso della trasmissione televisiva di Bruno Vespa Porta a Porta ha affondato nuovamente il colpo: «Una vicenda gravissima, contro le regole e contro l’etica dei carabinieri. Non ci sono attenuanti. Il primo atto è stata la sospensione ma penso si debba andare oltre». Il ministro ha spiegato che ci sarà una commissione di disciplina che potrebbe proporre la sospensione, la perdita del grado o anche il licenziamento. Sabato pomeriggio il capopattuglia della gazzella aveva raccontato che aveva avuto un rapporto sessuale consenziente con una delle due ragazze che non apparivano affatto ubriache.

Le indagini

Forse già oggi potrebbero arrivare i primi risultati delle analisi sulle tracce biologiche trovate in ascensore, nell’androne e sul pianerottolo dell’appartamento dove vivevano le ragazze. Avendo i due militari ammesso le proprie responsabilità a questo punto sarà di maggiore importanza il risultato delle due consulenze disposte dalla Procura. Quella medica legale, affidata alla dottoressa Martina Focardi, che dovrà accertare se sulle ragazze vi siano segni di violenza, visto che i referti dell’ospedale confermano che entrambe le ragazze avevano avuto un rapporto sessuale recente; e quella tossicologica affidata alla professoressa Elisabetta Bertol che dovrà accertare il livello di alcol nel sangue delle due ragazze al momento della presunta violenza sessuale e l’eventuale tracce di sostanze stupefacenti. Dalle prime analisi, eseguite solo qualche ora dopo la presunta violenza, una delle due ragazze è risultata positiva all’hashish, entrambe sono risultate con un livello di alcol piuttosto alto. Sarà proprio su questo valore che si giocherà la partita: i militari sostengono che le due ragazze non erano così ubriache quando sono salite in auto e quando le studentesse li hanno invitati a salire in casa, le analisi dicono il contrario. Quello che le due ragazze hanno raccontato agli investigatori è che quella sera, prima di arrivare al piazzale Michelangelo, erano state in Santo Spirito dove avevano bevuto vino e limoncello, mentre in discoteca avevano bevuto qualche bicchiere di vodka lemon. Le due ragazze si trovano ancora a Firenze ma è probabile che presto vogliano rientrare negli Stati Uniti. Per questo la Procura dovrà valutare se nei prossimi giorni chiedere un incidente probatorio per acquisire come prove le dichiarazioni delle due ragazze da utilizzare per un eventuale processo.

L’accusa

Secondo l’articolo 609 del codice penale la violenza sessuale si consuma anche abusando delle condizioni di inferiorità psichica e fisica al momento del fatto. Che è come dire che sotto l’effetto di alcol o droga il non consenso è implicito. Ben più pesanti le accuse contenute nel fascicolo della procura militare di Roma: violata consegna e peculato quelle formulate dal procuratore Marco De Paolis e dal sostituto Antonella Masala. I due militari quella sera pur essendo in servizio si erano fermati al bar dove erano intervenuti dopo una segnalazione di una rissa. Poi avrebbero fatto salire in auto le due ragazze che cercavano un taxi per ritornare a casa. Non avrebbero potuto farlo così come non avrebbero potuto entrare nel palazzo dopo aver parcheggiato l’auto fuori. Dall’esame delle telecamere la macchina sarebbe rimasta ferma in Borgo Santissimi Apostoli per una ventina di minuti .

Antonella Mollica