La legge italiana sui crimini d’odio LGBTQ+ è stata sconfitta

ROMA – I senatori italiani hanno ucciso un disegno di legge che avrebbe criminalizzato la violenza e l’incitamento all’odio contro le persone LGBTQ+ in Italia.

La Camera aveva già approvato il disegno di legge, che aveva l’appoggio dei Democratici di sinistra, del Movimento 5 Stelle anti-establishment e del Partito Liberi e Uguali di estrema sinistra. Ma il cosiddetto disegno di legge Zan – dal nome del suo creatore, l’attivista per i diritti LGBTQ+ e deputato democratico Alessandro Zan – ha affrontato l’opposizione dei partiti di destra e dei cattolici conservatori.

Gli oppositori hanno affermato che la misura avrebbe limitato la libertà di parola e codificato la teoria del genere – il concetto che le distinzioni di genere sono create socialmente – in legge. Contestavano anche una clausola che prevedeva l’istituzione di una giornata contro l’omofobia nelle scuole. Anche il Vaticano è entrato nel dibattito, scrivendo alla Farnesina sostenendo che il disegno di legge rischiava di violare uno storico trattato con l’Italia, che tutela la libertà di espressione e di organizzazione dei cattolici.

La coalizione di destra aveva proposto un disegno di legge alternativo che avrebbe reso l’omofobia un fattore aggravante nei crimini violenti ma non avrebbe fornito protezione alle persone transgender. Dopo che i negoziati dell’ultimo minuto su un compromesso sono falliti, i partiti di destra hanno programmato un voto anonimo per bloccare l’avanzamento del disegno di legge al Senato.

Quel voto è passato mercoledì con una maggioranza di 23 voti, uccidendo di fatto il disegno di legge.

I parlamentari di destra hanno applaudito e applaudito dopo l’ annuncio del risultato del voto .

Matteo Salvini, leader del partito conservatore Lega, ha celebrato la vittoria, proclamando arroganti i partiti di sinistra che hanno sostenuto il disegno di legge. Ha suggerito che i parlamentari dovrebbero tornare al tavolo da disegno e formulare un nuovo disegno di legge “dalle proposte della Lega, per combattere la discriminazione tralasciando la teoria del genere e i crimini di opinione e proteggere la libertà di educazione”.

Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia di Silvio Berlusconi, ha accusato la sinistra di essere troppo inflessibile nelle sue ideologie.

“Avremmo potuto fare qualcosa di buono insieme, ma volevano una legge ideologica che dividesse il parlamento”, ha detto.

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