De- escalation: la Francia fa affidamento sulla de-escalation per risolvere il conflitto in Ucraina. Non è utile se vengono pubblicizzati gli scenari peggiori. Bisogna stare attenti al “carattere che si autoavvera” di tali narrazioni. Il presidente Emmanuel Macron ha discusso della situazione nell’Europa orientale con il cancelliere Olaf Scholz (SPD) a Berlino. Mercoledì, i consiglieri politici di Francia e Germania vogliono incontrare i rappresentanti di Russia e Ucraina a Parigi, una serie di colloqui che dal giugno 2014 è noto come il formato Normandia, dopo che i capi di governo dei paesi si sono incontrati nel 70° anniversario dello sbarco alleato in Normandia si era incontrato.
8500: L’ordine di trasferire questo numero di soldati in Europa con breve preavviso potrebbe essere dato con breve preavviso, ha annunciato il presidente americano Joe Biden. Lunedì sono stati messi in stand-by. Biden ha anche sottolineato che le sanzioni devono essere rivolte direttamente al presidente russo Vladimir Putin. Macron ha sottolineato l’unità di Francia e Germania in particolare su questo punto: in caso di aggressione, i costi per la Russia sarebbero “molto alti”.
Ritiro della Croazia: il presidente croato Zoran Milanović ha intanto annunciato il ritiro del suo Paese dalla NATO in caso di guerra in Ucraina. “La Nato sta aumentando la sua presenza, non abbiamo nulla a che fare con essa e non avremo nulla a che fare con essa. Se c’è un’escalation, ci ritireremo all’ultimo soldato croato”, ha detto Milanović a Zagabria martedì. Il ministro degli Esteri croato Gordan Grlić Radman ha respinto le dichiarazioni rilasciate alla FAZ: “Il presidente non parla per la Croazia, ma per se stesso”.
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