La destra va sui civici Michetti per Roma A Milano in pole Racca

Vertice dei leader, intesa vicina sull’avvocato nella Capitale. La numero uno di Federfarma Lombardia avanti su Lupi. A Torino corre Damilano
di Emanuele Lauria
ROMA — Qualcuno, per non sbagliare, li ha definiti «Carneadi di talento ». Il centrodestra che prova a ricostruire la pace si affida ai non politici per superare i veti incrociati. E tira fuori i nomi di due professionisti sconosciuti al grande pubblico per le Comunali di Roma e Milano: fra mezze conferme e smentite di rito, le figure che emergono sono quelle di un avvocato amministrativista, Enrico Michetti, per la Capitale, e della presidente regionale di Federfarma, Annarosa Racca, per il capoluogo lombardo. Più solida la nomination di Michetti, gradita a Fratelli d’Italia, insidiata da qualche alternativa quella di Racca: Salvini, che l’ha chiamata, ieri si è limitato a dire di «attendere qualche risposta» da esponenti del mondo delle professioni che ha contattato. Ma, a domanda precisa, ha detto di non considerare Michetti e Racca «candidature di serie B». Il tutto a margine del primo vertice fra i leader dopo tre mesi e mezzo: il clima fra il segretario della Lega e Giorgia Meloni, in gara per la primazia nel centrodestra, raccontano sia stato sereno. Favorito anche dal fatto che non si è parlato della presidenza del Copasir, contesa fra le due forze politiche.
Una nota congiunta, alla fine della riunione negli uffici della Lega alla Camera, dice che ancora non è stato chiuso alcun accordo, ma conferma che «il centrodestra correrà unito in tutte le città che andranno al voto e sul tavolo ci sono molti profili, alcuni inediti che si sono fatti avanti recentemente». Svanita la possibilità di far correre Guido Bertolaso e Gabriele Albertini: Meloni ha provato fino a domenica sera a capire se ci fossero margini di ripensamento nella mente dell’ex capo della Protezione civile. Nessun passo indietro, confermato il no. E allora via al piano B. Che a Roma porta il nome di Michetti, direttore ed editore della Gazzetta amministrativa , docente universitario e opinionista di Radio Radio . L’incognita è costituita dalla scarsa popolarità del candidato ma i vertici di Fratelli d’Italia si sono presentati al tavolo della coalizione con il risultato di un sondaggio di Tecnè che vede Michetti come unico nome in grado di battere la concorrenza del Pd: secondo la rilevazione, che prevede però un buon 44 per cento di indecisi o di voto d’astensione, Michetti avrebbe il 35 per cento contro il 33 di Roberto Gualtieri (Pd), il 18 di Virginia Raggi (5S) e il 15 per cento di Carlo Calenda (Azione). Gli altri candidati del centrodestra sondati – Rampelli, Gasparri, Matone, Bongiorno, Graziano – non supererebbero Gualtieri. Gli alleati hanno ascoltato, senza porre obiezioni, anche se Fi propone la magistrata Simonetta Matone. Ma la scelta spetta a Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione.
A Milano invece il nome a sorpresa è quello di Annarosa Racca, meneghina doc, presidente di Federfarma Lombardia: sarebbe il suo il «profilo femminile che potrebbe mettere tutti d’accordo» cercato da Matteo Salvini. Racca, che nel 2016 ha ottenuto il riconoscimento dell’Ambrogino d’oro, ha confermato di avere ricevuto una telefonata dal leader della Lega. Ma si schermisce, non chiarendo fino a sera se la sua candidatura non ha «alcuna concretezza» o non ha «ancora» concretezza. Salvini attende, pare abbia altre carte da giocare e ci sarebbe la subordinata Maurizio Lupi: il nome dell’ex ministro è sponsorizzato da Berlusconi. Ma la preferenza, ribadisce il coordinatore di Fi Antonio Tajani, è per i civici, soluzione che taglia fuori pure Maurizio Gasparri e Fabio Rampelli a Roma.
Forza Italia, in questo scenario, potrebbe mettere il cappello su altre candidature d’area, quali Catello Maresca a Napoli o Paolo Damilano a Torino. Su Damilano pochi dubbi, invece Meloni ha chiesto che Maresca ritiri la sua richiesta di correre senza simboli di partito. Altrimenti Fdi correrà con Sergio Rastrelli, figlio dell’ex governatore Antonio. Per la Calabria sostanziale intesa sul capogruppo di Fi alla Camera, Roberto Occhiuto. Ma il mosaico non è completo. Servirà un nuovo vertice, forse già prima del fine settimana.
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