Tra i dem chi guarda ai renziani, chi invece punta sul Movimento di Conte. E chi vuole continuare con le “ geometrie variabili”
Modello Siena, avanti col vecchio amore del Pd toscano, cioè Italia Viva, o geometri variabili? «Il centrosinistra vince bene quando Pd e Movimento 5 Stelle sono alleati » scrive su Facebook di prima mattina l’ex governatore dem Enrico Rossi, vicino a Bettini, aggiungendo poi che in «un’alleanza progressista» fondata sui temi del lavoro e dell’ambiente per lui potrebbe stare anche Italia Viva. Andrea Marcucci, ex potente capogruppo dei senatori Pd, partirebbe proprio dallo schema opposto: «Continuo a pensare che il programma sia dirimente: questovoto dimostra che le alleanze naturali per il Pd sono verso l’area liberal- democratica » , cioè Renzi e Calenda. Ma questo è appena l’antipasto del caos.
« Bene il centrosinistra plurale di Letta. Adesso avanti con un cantiere progressista che tenga dentro anche i 5 Stelle » invita l’assessora regionale Alessandra Nardini. «Il risultato deludente dei 5 Stelle andrà approfondito, Italia Viva invece ha avuto il risultato atteso e con loro l’alleanza deve consolidarsi » ribatte la deputata fiorentina Rosa Maria Di Giorgi. E da Livorno il sindaco dem Luca Salvetti ci mette il carico: «Il M5S mostra una crisi evidente. Il modello deve essere quello del civismo livornese aperto a sinistra e Italia Viva». Della serie: ma qual è la linea?
Pensare che appena una settimana fa la segretaria toscana Pd Simona Bonafè ha varato una segreteria unitaria. Altrochè: il post elezioni svela il campo minato del Pd e del centrosinistra. Il dato finale delle amministrative dice 17 sindaci al centrosinistra, 9 al centrodestra, 3 a civici e solo due ballottaggi, Massarosa e Sansepolcro, dove un accordo Pd- M5S non sembra all’orizzonte. Ad Altopascio alla fine la spunta il centrosinistra, ma la destra vuole il riconteggio. Il Pd vince con tutti gli schemi ( a Sesto con la sinistra e senza Iv, a Reggello solo con Italia Viva) e perde con tutti gli schemi ( coi 5 Stelle e senza Iv a Grosseto, sia coi 5 Stelle che con Iv a Montevarchi). E la rotta delle alleanze nei Comuni al voto nel 2022 si fa rebus. Una caccia carica di incertezze: con chi andare? E con che profili? A Lucca le verosimili primarie vedono favorito l’assessore Raspini: riuscirà a coinvolgere sinistre, Iv e 5 Stelle? A Pistoia si fa il nome dell’ex assessora regionale Fratoni: gli ex renziani convergeranno? «In Toscana è arrivato il momento di un confronto tra Pd, M5S e sinistra di governo» invita la Sinistra civica ecologista tagliando fuori Renzi. « Non precludiamo nessuna strada ma non rinunciamo alle nostre idee » avverte il Pd la capogruppo 5 Stelle in Regione Galletti. E Italia Viva non porge mica l’altra guancia: «Letta a Siena vince per 8 mila voti, quelli che ho preso io l’anno scorso. Questo onsolida lo schema Pd- Iv in Toscana » , annota Scaramelli. Che rotta prendere? «Pd baricentro e alleanze sulla base di quello che vuoi fare » , ritiene il sindaco di Prato Biffoni. «Solitudine impossibile e alleanze necessarie. Più che la loro composizione conta la loro affidabilità » dice il senatore Parrini. « Le alleanze non sono una teoria a tavolino, si fanno sulle idee. E senza distinguo » ritiene Mazzeo, «Il Pd è forza trainante, quando liberal- democratici e moderati e 5 Stelle si alleano col Pd vincono» prova a raddrizzare la barca Nardella. E intanto è caos sulla segreteria regionale: « Piena di figure di territori dove siamo perdenti» attaccano i gentiloniani, però spunta un video di Letta che la blinda. Ma anche a destra non si scherza. Volano stracci dopo le liti Lega- Fdi a Massarosa e nella Lega è già in corso un mezzo processo. » Qualcosa deve cambiare » invita da Grosseto cantando “ Sex Bomb” il neo sindaco bis Vivarelli Colonna. — e.f.