di Alessandro Bagnoli
Questo Palio è tutto un pasticcio, vale a dire la sommatoria di elementi discordanti, di prelievi da opere di artisti diversi e di varie epoche, tanto sviare chi guarda a riconoscere le fonti.
In altre parole si tratta di un procedimento simile a quello del falsario, che cerca di confondere l’alloco, al quale deve vendere il bidone.
In questo caso mi pare sia anche il segno della difficoltà della pittrice a entrare nello tradizione del Palio e nella cultura pittorica senese.
Insomma un eclettismo insopportabile.
Per questo l’omaggio al Duprè non ha senso, s’inserisce forzosamente nel già confuso insieme.
Altra cosa era stato invece l’ultimo Palio del compianto Cesare Olmastroni, vinto dall’Onda, dove il colto quanto dimesso pittore era stato capace di rappresentare una bella immagine dell’Assunta, di pura sua invenzione, ma ispirata alla tradizione pittorica senese, da Simone Martini a Sano di Pietro.