DI LUCA GUALTIERI
Si dovrebbe aprire già questa settimana il tavolo tecnico tra il Tesoro e gli advisor Orrick e Deloit
te per la nazionalizzazione del Montepaschi. Il primo incontro è atteso a giorni e dovrebbe servire per disegnare la nuova governance della banca senese in vista della ricapitalizzazione precauzionale. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, gli interventi saranno concentrati sullo statuto sociale e terranno conto dei futuri assetti proprietari. Si metterà mano ai punti che riguardano il capitale, la convocazione e la validità delle assemblee e alcune clausole relative all’emissione di strumenti finanziari. L’aspetto più delicato riguarderà comunque la composizione del board, che sarà in larga parte espressione del nuovo socio. Il Ministero e i suoi advisor dovranno infatti fissare il numero dei componenti, i principi di nomina e di revoca, i cosiddetti criteri fit and proper per gli amministratori, le modalità di rappresentanza delle minoranze (a partire dagli ex bondholder subordinati) e il funzionamento dei comitati endoconsiliari e del collegio sindacale. Si tratterà di passaggi tecnici di particolare importanza, se si considera il fatto che la governane attuale del Monte è tarata sullo status da public company assunto dopo la drastica diluizione della Fondazione Mps. Fissare la cornice societaria della nazionalizzazione sarà insomma un passaggio fondamentale del sal
vataggio. Gli advisor dovranno poi seguire la ricapitalizzazione precauzionale che porterà il Tesoro al 70% della banca con un’iniezione da 5,4 miliardi. Anche se i paletti dell’operazione sono già stati definiti e ampiamente condivisi con le autorità di vigilanza, potrebbero essere necessarie ulteriori notifiche a Bce sia a ridosso dell’operazione che nel periodo immediatamente successivo.
Su questi elementi sarà incardinato il testo del decreto che il consiglio dei ministri dovrebbe varare nelle prossime settimane per dare piena attuazione al salvataggio. L’aumento di capitale dovrebbe a quel punto scattare all’inizio di agosto per completarsi alla fine del mese e colmare il fabbisogno patrimoniale calcolato da Bce.
Un secondo provvedimento dovrebbe invece fissare i paletti del burden sharing, ovvero il meccanismo di ripartizione degli oneri del salvataggio tra pubblico e privato. Su quest’ultimo punto è possibile che lo schema rimarrà quello previsto dalla legge Salva Risparmio approvata nel febbraio scorso, con correzioni minimali. I più rischiosi titoli Tier 1 saranno convertiti in azioni al 75% del valore nominale, mentre i Tier 2 al 100%. Le azioni di nuova emissione, frutto della conversione di strumenti subordinati e assegnate a controparti retail, saranno acquistate dal Tesoro su richiesta dei possessori. In cambio i risparmiatori riceveranno bond senior per un controvalore pari al minore tra il valore di conversione e quello di acquisto. Quanto alla futura squadra di vertice, finora il ceo Marco Morelli ha preferito non sbilanciarsi ma a Roma c’è chi ritiene che potrebbe restare al vertice. Cambierà invece la presidenza, poltrona per la quale circolano, tra gli altri, i nomi di Carlo Salvatori e Lorenzo Bini Smaghi.
martedì, 18 luglio 2017 | MF |