Le dichiarazioni di facciata provano a sminuire, ma nel governo è caos sulle nomine. L’ultimo balletto coinvolge direttamente il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia, schiacciati nella lotta di potere tra Lega e M5s. Per sbloccare l’impasse su Cassa depositi e prestiti, il premier Conte prende l’iniziativa di convocare un vertice con Salvini, Di Maio e il ministro Tria. Passano poche ore e il vertice viene rinviato, con il ministro dell’Interno che si fa platealmente beffe della convocazione. E tra gli azionisti di maggioranza cresce l’insofferenza anche nei confronti di via XX Settembre, il cui titolare viene visto come troppo vicino al Quirinale e troppo lontano dalle posizioni populiste e antieuropeiste dei gialloverdi. Il risultato è comunque l’ennesimo nulla di fatto di un esecutivo finora in grado di distinguersi soltanto per l’altissimo tasso di bullismo. Rientra in questa ampia casistica la querela depositata da Salvini contro lo scrittore Roberto Saviano su carta intestata del ministero dell’Interno. Un cortocircuito senza precedenti, con il responsabile dell’ordine pubblico che porta in tribunale, per un reato di opinione, un uomo sotto scorta e minacciato dalla criminalità organizzata. (Alessio Balbi)