di Ernesto Ferrara
Mps, i lavoratori battono il primo colpo. Dopo settimane ad alta tensione sul futuro della banca senese, i sindacati proclamano l’astensione dal lavoro. Unicredit sta trattando con il Ministero del Tesoro per l’acquisto del Monte dei Paschi, verosimilmente di un ramo del gruppo bancario, operazione che secondo fonti sindacali metterebbe a rischio 6 mila posti di lavoro in tutta Italia, di cui 2.500 nella sola Toscana. Lo sciopero annunciato dai sindacati è per il prossimo venerdì 24 settembre e riguarderà tutti gli sportelli. Lo hanno reso noto ieri Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in una nota congiunta. «Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Mps – spiegano i sindacati – hanno il diritto di conoscere con trasparenza quale sarà il loro destino lavorativo, quali sono le aziende coinvolte in questa vicenda ( Unicredit, MccC, altre società che magari neppure applicano il contratto del credito?), quali potrebbero essere le loro mansioni ( lo stesso lavoro, un lavoro diverso, magari meno qualificato?) e quale sarà il luogo di lavoro ( lo stesso luogo o uno diverso, magari più lontano?). E per i paventati esuberi – proseguono le sigle – la copertura economica del Fondo di solidarietà sarà immutata? E la permanenza sarà effettivamente allungata a 7 anni?». Dubbi e preoccupazioni che crescono e infuocano anche il clima politico: il prossimo 3 e 4 ottobre ci sono le suppletive per il collegio della Camera e per il posto in Parlamento ha deciso di giocarsi il tutto per tutto il segretario nazionale del Pd Enrico Letta. Lo sciopero sarà 10 giorni prima del voto ma nel frattempo la mobilitazione dei sindacati è destinata a farsi sentire. Un mese rovente per Siena può ora cominciare.
Era proprio questa la preoccupazione di tanti dirigenti Pd di fronte ad una campagna elettorale che non decolla: « È evidente che Letta sta giocando da favorito, e fa bene. Ma cosa succede se poi c’è un’escalation sulla vicenda del Monte dei Paschi, riusciamo a reggere? » si domandano i dem senesi. E quel momento sembra ora in vista: « Nelle settimane che ci separano dallo sciopero organizzeremo assemblee da remoto su tutti i territori per sostenere le ragioni della protesta e favorire la massima partecipazione alla giornata di sciopero – promettono i sindacati – È indispensabile in questa fase ancora progettuale far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori, finora esclusa dal dibattito che si sta svolgendo intorno al futuro della banca e del gruppo Mps » . Parole che spingono Letta a scendere in campo: « E’ un collegio importante sul tema del lavoro, noi chiediamo al governo, lo abbiamo chiesto in Parlamento e il governo si è impegnato, garanzie sull’occupazione, il no allo spezzatino, il mantenimento del marchio con un accompagnamento dello Stato, una banca che rappresenta uno straordinario strumento di aiuto alle pmi. E’ una partita complessa » . Ma la trattativa con Unicredit va avanti.