Vescovi è il più sferzante verso il sindaco che propone una coalizione anti- Salvini: “ Nel 2019 sarà referendum” Chiusura dei Cinquestelle: “Solo spot, cerca di recuperare verginità”. E anche a sinistra niente salti di gioia
Porte chiuse dagli esponenti 5 Stelle. Combattuti segnali di dialogo almeno sui temi da una parte del frastagliato mondo della sinistra. Ma forse la reazione più sferzante all’intervista di Dario Nardella ieri a Repubblica arriva proprio dalla Lega. Che ora lancia il guanto della sfida: «Si vede proprio che Nardella ha paura se propone le coalizioni anti-Salvini. L’anno prossimo vogliamo fare il 3-0: Firenze, Prato, Livorno. Nardella oggi fa il fritto misto, un pò contro i rom un pò di sinistra ma ha fallito. Noi siamo pronti per Firenze 2019, che sarà un referendum: vedremo se i fiorentini sono contenti o no di come ha governato il Pd» manda a dire il capo toscano del Carroccio Manuel Vescovi, che già annuncia Salvini a Firenze alla festa regionale leghista in settembre. Il primo lampo della campagna elettorale già illumina la battaglia. « Non temo il ballottaggio l’anno prossimo. Credo senza arroganza di essere un valore aggiunto per il Pd e per la città » aveva detto nell’intervista il sindaco spiegando che « nel 2019 saranno in gioco Firenze e la sua storia. Io non sono come Salvini, uso la ruspa ma resto umano. Serve una grande coalizione con un forte civismo. Il Pd da solo non basta. E mi rivolgo alla sinistra e agli elettori 5 Stelle: nessuno può restare alla finestra mentre i leghisti scorrazzano in Toscana » . Per intercettare i 5Stelle Nardella rilancia sull’acqua pubblica ma le porte nel Movimento non si aprono: « Troppo tardi. I suoi sono spot, ora pensi a festeggiare la tramvia che l’anno prossimo non potrà più», lo stoppa Arianna Xekalos. «Nardella cerca di recuperare consensi e verginità. D’accordo su acqua pubblica e piano casa. Ma richiamare gli elettori di 5Stelle e sinistra non si fa strizzando l’occhio a destra, noi andiamo da soli» aggiunge Andrea Quartini.
A sinistra niente salti di gioia. Apprezzamenti ma anche critiche. Le ruspe sfoggiate da Nardella contro i rom dividono. Il messaggio anti Lega però funziona: « Mai Firenze a Salvini e alle destre lo diciamo nettamente. Ma il Pd deve cambiare atteggiamento su mille cose: immigrati, ambiente. opere pubbliche » dicono Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi. « Non esistono ruspe umanitarie » boccia le avances Tommaso Fattori. «Parliamo dei temi ma serve un candidato alternativo a lui » dice da Mdp il consigliere Alessio Rossi. «Le divisioni a sinistra nascono dalle loro ambiguità. Ma confrontiamoci » apre invece il coordinatore Alessio Biagioli. «Vuole parlare a sinistra sfrattando le persone dal sagrato di Santo Spirito? » si chiedono nel gruppo “ Sinistra Su la Testa” che ora si è trasformato nell’associazione “ Firenze città aperta”, presidente Gianni Mantelli: « Nardella prima di prendersela con Salvini avrebbe dovuto prendersela con Minniti » . Il sindaco apre un fronte tra i moderati: «Bene questi anni di Nardella ma prima di parlare di alleanze dico: a me piace il Pd che fa le riforme e le infrastrutture » dice il deputato ex forzista Gabriele Toccafondi. Mentre il socialista Riccardo Nencini: « Creare una nuova coalizione con un forte segno civico è idea vincente. E quando voteremo per il Comune sarà sfiorita anche la luna di miele del governo Salvini — Di Maio». — e.f.