La dichiarazione di oggi di Luigi De Mossi sotto il facciatone non cambia invece in nulla lo scenario della politica senese: chiude l’effimera gloria del “Listone civico” di Mauro Marzucchi e sceglie chiaramente la strada più facile: essere il candidato del centro destra senese. E siccome il centrodestra non potrà dirlo ufficialmente fino a febbraio, quando il risultato delle elezioni politiche nazionali avrà fissato i rapporti di forza fra i partiti alleati, ecco che De Mossi è costretto a prendere tempo, ad aprire un nuovo tavolo politico (relegando nel nulla tutte le riunioni fatte finora dal Listone), a farsi le rituali visite in periferia per farsi dire quali sono i problemi più sentiti dalla gente (avvocato, guardi che si conoscono tutti e glieli possono raccontare in 10 minuti), pur di far passare questi lunghi mesi e poter aver finalmente la candidatura ufficiale.
Un centrodestra che sta riacquistando forza, anche a Siena, ma che potrebbe non avere i voti per arrivare al ballottaggio e dunque ecco la grande apertura di De Mossi a tutti coloro che vorranno sostenerlo, a partire proprio da Eugenio Neri, il quale da un lato viene elogiato ed invitato ad unirsi alla squadra, ma dall’altra ammonito a non voler porre paletti nei confronti di nessuno, in particolare di quei pezzi di centrodestra (verdiniani e non solo) che hanno avuto i loro vantaggi nel fare finta opposizione al Sistema Siena. Insomma, chi vuole mi può appoggiare, ma senza porre condizioni e pregiudiziali.
Non potendo chiamarla lista civica, essendo di fatto in mano a Forza Italia e Fratelli d’Italia, ecco che lo schieramento ipotizzato dal De Mossi può essere definito “centrodestra + qualcun altro”, più o meno aggregato (l’area Falorni-Corsi-Bianchini-Giusti) o invece a titolo personale.
Ci penserà poi lui, con la già annunciata Lista De Mossi, a trovare una casa (vedremo quanto comoda) a chi non ha nemmeno uno straccio di associazioncina personale.
Roberto Guiggiani