Franco: Mps, aumento di capitale entro l’anno

Il ministro Daniele Franco sparge ottimismo: il sistema bancario italiano è caratterizzato «in questo ultimo anno da indicatori di solvibilità e redditività soddisfacenti», e, soprattutto, l’esposizione degli istituti italiani verso la Russia è «contenuta, 29 miliardi, lo 0,7% delle attività finanziarie delle banche italiane». Le parole del ministro dell’Economia sono pronunciate nel corso dell’audizione in commissione d’inchiesta sul sistema bancario, un incontro in larga parte assorbito dalla discussione sul destino della partecipazione pubblica nel Monte dei Paschi di Siena, dopo la trattativa non andata a buon fine con Unicredit. La tempistica per un’uscita del Tesoro da Mps resta da definire «sebbene si continui a perseguire la cessione» e verrà valutata, come detto da Franco, dopo l’aumento di capitale, un’operazione da almeno 2,5 miliardi che «va realizzata entro il 2022». Aggiornando i parlamentari il ministro specifica che «è stata avviata un’interlocuzione con la Commissione europea per concordare un nuovo termine sulla cessione. La precedente — ricorda il ministro — era dicembre 2021, l’obiettivo del Mef è conseguire una congrua dilazione, in modo da valutare attentamente tutte le opzioni». In un passaggio viene ricordato che Bruxelles chiederà misure compensative per il mancato raggiungimento di alcuni impegni assunti con il piano 2017-2021. Poi Franco aggiunge che «il tasso dei crediti deteriorati di Mps è intorno al 4%, in linea con la media del sistema bancario italiano» e chiarisce che non c’è «intenzione di svendere la proprietà di Mps». Sul potenziale interesse da parte di Credit Agricole ammette: «Un acquirente francese? Non lo so, non ne ho notizia». Franco affronta anche il futuro di Banca Popolare di Bari e dice: «deve tornare in condizioni di efficienza, dopodiché può diventare un polo in cui potrebbero confluire altre banche del Meridione.