Eppur si vola con Tomás Saraceno

La mostra di Palazzo Strozzi Tre sfere galleggianti nell’aria e alimentate dal sole sono in arrivo nel cortile È l’installazione per un mondo pulito e aprirà la mostra dell’artista argentino dal 22Un manifesto ecologista che tornerà in concerti, conferenze e lezioni agli studenti

Chiara Dino

 

Stavolta non sfioreranno i 40 metri come sono solite fare le sfere che Tomás Saraceno fa librare su in cielo da quando nel 2015 le ha liberate per la prima volta a Parigi. Stavolta tre delle sue mongolfiere aerosolari, saranno contenute nel Cortile di Palazzo Strozzi. In sospensione, ma non a quelle altezze.

Mentre aspettiamo la sua mostra, al via il 22 febbraio, con le sue ragnatele, le sue divinazioni sul futuro e i suoi messaggi veicolati da Arcani per salvare il pianeta, ecco la prima opera, Thermodynamic Constellation di Aria la personale fiorentina dell’artista argentino. È stata svelata ieri, con un rendering e mostra tre sfere per metà trasparenti e per metà a specchio. Saraceno le ha volute così, ha spiegato il direttore generale di Palazzo Strozzi Arturo Galansino, anche curatore della mostra: «Perché questo consente il dialogo con l’equilibrio architettonico del palazzo rinascimentale che lo ospita». La prima impressione, è di impatto: per i ¾ della superficie le palle restituiscono le arcate della corte e il ballatoio del piano nobile in versione deformata dando l’impressione di moltiplicare all’infinito spazi e potenzialità del palazzo. Ma le tre sfere ci dicono altro: e questo altro va al cuore della poetica di Saraceno. Poiché stanno in aria con il solo ausilio della luce solare preconizzano un mondo libero dalla schiavitù dell’energia da fossili combustibili, sostanzialmente inquinanti. Poiché stanno per aria, tirate dal vento, non conoscono confini, anzi se ne infischiano dei confini. Perché in aria, passaporti e sovranismi, fili spinati e muri ancora non ne ha messi nessuno. In mare ci stanno pensando a erigerne uno, ma in aria ancora no. Il pensiero di Saraceno è forte di studi scientifici, artistici e innesti di discipline sociali. Ed è di questo pensiero che si sostanzieranno i tanti incontri messi in calendario da febbraio a luglio, a latere della mostra, grazie al sostegno della Fondazione Cr Firenze. In primo luogo quelli riservati agli studenti che, sia a Palazzo Strozzi che in classe, potranno partecipare a laboratori su arte e ambiente e lezioni sullo stato di salute della terra. Di cambiamenti climatici si parlerà anche nel ciclo di conferenze aperto al pubblico nell’altana di Palazzo Strozzi. Il 28 maggio musica e performance dal vivo, per la Strozzi Night e poi è previsto un ciclo di tre appuntamenti musicali a cura di Tempo Reale tutti la sera alle 21 : il 14 maggio Francesco Giomi ci proverà con la musica del silenzio; l’11 giugno Bernard Fort, con Oiseaux farà risuonare il canto di uccelli; il 9 luglio Christian Zanesi ci metterà alle strette riproducendo i rumori del mondo. Anche quelli superflui e sgradevoli.

 

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