Ordine del giorno presentato da Per Siena che contiene i necessari approfondimenti per garantire la sicurezza degli atti nell’operazione di donazione, la maggioranza lo ha respinto.
Il Consiglio Comunale di Siena
Vista la deliberazione del Consiglio comunale n. 149 del 18/07/2019 con la quale si propone di approvare gli atti finora compiuti relativi all’accettazione di una donazione da parte di un soggetto non individuato rappresentante di una proprietà non conosciuta di una raccolta di opere d’arte contemporanea allo scopo di valorizzarne gli autori e le autrici in essa ricompresi;
Pur compiacendosi della generosa intenzione manifestata dal donatore e dell’impegno poliennale con la quale l’amministrazione comunale ha affrontato alcuni passaggi della procedura prevista, attraverso il coinvolgimento dello stesso dirigente della Direzione del Polo Museale.
Il Consiglio Comunale di Siena
Ritiene necessario che, prima di pronunciarsi in merito per un’accettazione definitiva della donazione “modale” e degli oneri (non specificati) che essa farebbe gravare sul soggetto destinatario, ai sensi dell’art. 793 del Codice civile, e prima dell’eventuale sottoscrizione da parte del Sindaco dell’atto notarile della donazione in oggetto, sia indispensabile approfondire e chiarire alcuni punti non secondari:
– Verificare attraverso adeguata perizia da parte di un autorevole perito iscritto all’apposito Albo, la qualità e i valori di ogni singolo lavoro dell’elenco di opere (n. 478) allegato agli atti in oggetto che ne indichi lo stato di conservazione, il valore nonché la provenienza e l’autenticità;
– Che la suddetta determinazione del valore con modalità formalmente incontestabili è un adempimento ineludibile avendo rilevanti effetti sia patrimoniali, per l’appostamento dei beni nel bilancio comunale, sia operativi, per la stipula del contratto assicurativo e la conseguente determinazione del valore rimborsabile in caso di furto o danneggiamento, sia infine sotto il profilo economico per la quantificazione dei predetti costi assicurativi;
– Considerare gli oneri di allestimento, manutenzione e gestione che la donazione comporterebbe per il Comune;
– Tener conto, inoltre, che solo la previsione dei costi complessivi di gestione (assicurativi, di manutenzione, di sorveglianza ecc.) può permettere di determinare il momento di eventuale superamento degli stessi rispetto al valore complessivo della donazione come sopra determinato in modo inoppugnabile e quindi individuare l’epoca in cui possa decadere a termini di legge i vincoli di utilizzo disposti dal donatore;
– Valutare la collocazione più congrua e l’uso più confacente delle opere o di parte di esse in spazi adeguati, e non necessariamente del complesso museale del Santa Maria della Scala, per il quale si è in attesa di una definizione di ordine giuridico e di un’annunciata e parziale riprogettazione d’insieme;
– Accordare priorità alla definizione almeno in linea di massima delle finalità e delle articolazioni spaziali e/o delle soluzioni architettoniche necessarie che dovranno caratterizzare il Santa Maria della Scala secondo obiettivi alcuni dei quali da tempo precisati e altri in via di elaborazione;
– Individuare, eventualmente, altra ubicazione più consona ai manufatti in oggetto e tale da consentire una gestione flessibile e mirata del patrimonio in oggetto, che comprende opere o tesi di varia importanza di alcuni dei movimenti o gruppi e di personalità del secondo Novecento italiano;
– Considerare se sia opportuno che in seno al Santa Maria della Scala operi in autonomia una direzione relativa alla gestione del patrimonio in esame svincolata dal contesto che si vorrà dare al complesso museale e agli organi che dovranno assicurarne una conduzione adeguata;
Il Consiglio comunale di Siena
– rinvia il voto sulla delibera in oggetto, ritenendo necessario, nell’interesse dell’ente che il Consiglio rappresenta, che vengano effettuati tutti i necessari approfondimenti onde garantire la sicurezza degli atti;
– auspica che il confronto su questo tema si svolga con la più ampia partecipazione e senza alcuna pregiudiziale, anche con il coinvolgimento delle competenti commissioni consiliari, nell’occasione anche per chiarire la visione dell’amministrazione sul S. Maria della Scala nel suo complesso, dal momento che lo stesso rappresenta un asse portante dello sviluppo culturale ed economico della nostra Città;
– ritiene infine incomprensibile che si voglia mantenere in questa fase e di fronte al Consiglio Comunale una segretezza sull’identità del donatore, che sarà necessariamente superata quanto meno al momento della stipula dell’atto pubblico di donazione. Essendo atto personale, è importante per l’ente pubblico donatario ne sia a conoscenza della provenienza e dei suoi presupposti.