Battibecco con Migliorino, vicepresidente della Commissione: «Questo non è rischiatutto»
Aldo Tani
Siena Antonino Nastasi questa volta ha dovuto giocare in difesa. Rispetto all’audizione del 10 febbraio, al magistrato è stato lasciato meno campo libero per la propria narrazione. La commissione parlamentare che indaga sulla morte di David Rossi ha voluto ripassare ancora alcuni passaggi di quei frangenti (Nastasi era uno dei titolari della prima indagine) e non sono mancati momenti animati.
Come quello che ha visto protagonisti il pm e Claudio Borghi. «Io posso anche insinuare che lei non è capace di fare il suo lavoro, che lei aveva delle ipotesi e le ha trascurate. La Costituzione me lo consente e una volta mi consentiva anche di essere libero da pressioni che lei e tanti suoi colleghi fanno ad altri miei colleghi. I padri costituenti avevano immaginato una separazione tra noi e la giustizia», ha affermato il deputato della Lega, suscitando la pronta risposta di Nastasi: «Io non intendo incidere sulle sue prerogative di parlamentare, me ne guarderei bene. Che sia chiaro a tutti. Però lei non mi può dire che io non ho fatto niente perché non è così, dagli atti emerge il contrario». Un copione già visto in precedenza con il vicepresidente Luca Migliorino. «Questo non è rischiatutto. O mi aiuta a comprendere o mi fa domande che poi sono nocive e possono ovviamente farmi cadere in errore», ha evidenziato Nastasi. Il parlamentare pentastellato, soffermandosi su alcune questioni riguardo al sopralluogo nell’ufficio di Rossi, aveva dichiarato: «Mi scusi ma perché lei deve vedere come un attacco personale il fatto che io faccia domande». Sull’inchiesta, ai commissari Nastasi ha fatto notare che «per me sarebbe stato molto meglio, per le indagini che stavamo facendo, che quello fosse stato un omicidio e non un suicidio perché ci avrebbe potuto aprire, la possibilità di fare intercettazioni telefoniche».
Morte David Rossi, audizione Nastasi, sostituto procuratore Firenze – giovedì 7 aprile 2022