L’inchiesta
di Fabrizio Massaro
Il portavoce Mps morì nel 2013, nuova perizia su 49 quesiti
Per ricostruire nel 1972 la dinamica della morte di Giuseppe Pinelli, volato da una finestra della Questura di Milano, venne utilizzato un manichino a dimensioni reali costruito dal futuro premio Oscar, Carlo Rambaldi; quasi cinquant’anni dopo, per ricostruire la dinamica di un’altra morte eccellente, quella dell’ex portavoce del Monte dei Paschi di Siena, David Rossi, si ricorrerà a un manichino virtuale: un’elaborazione al computer da parte dei Carabinieri del Ros e del Racis (il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche) con una ricostruzione in 3D dell’ufficio al secondo piano di Rocca Salimbeni dal quale Rossi è precipitato attorno alle otto di sera del 6 marzo 2013 e degli ambienti circostanti, come l’angusto vicolo di Monte Pio nel quale Rossi rimase in agonia venti minuti prima di spegnersi.
Lo ha deciso la commissione d’inchiesta parlamentare sul caso Rossi, che ha incaricato i due raggruppamenti investigativi specializzati dell’Arma con 49 quesiti. «C’è la volontà di fare luce sui coni d’ombra rimasti inesplorati in precedenti inchieste», ha spiegato il presidente della commissione, Pierantonio Zanettin (Forza Italia). Chiederemo di valutare» sia l’ipotesi della «defenestrazione sia quella del suicidio. E saranno i tecnici a valutare se una soluzione è più verosimile dell’altra».
Le attività dei periti dovrebbero concludersi entro tre-sei mesi. «Sulla precipitazione del corpo utilizzeremo un software che simulerà il corpo che cade», ha spiegato il capo del Racis, il generale Riccardo Sciuto. Il manichino virtuale consentirà di verificare l’ipotesi che David Rossi sia stato reso incosciente, anche in modo non violento, simulando che due soggetti abbiano afferrato e sollevato il corpo «inanimato» facendolo quindi precipitare giù dalla finestra.
C’è la volontà di fare luce sui coni d’ombra rimasti inesplorati nelle precedenti inchieste:
chiederemo di valutare sia l’ipotesi della defenestra-zione sia il suicidio: i tecnici diranno se una soluzione è più verosimile dell’altra
Pierantonio Zanettin Forza Italia
I Ros si occuperanno invece delle verifiche sui telefoni: l’assenza del tracciamento delle celle telefoniche in uso in quelle ore nella zona di Rocca Salimbeni è stato tra i punti più criticati della gestione delle indagini da parte della Procura senese. «Lavoreremo su materiale già acquisito. Analizzeremo non la singola utenza ma verrà messo a confronto ogni singolo traffico con gli altri» ha detto il comandante del Ros, il generale Pasquale Angelosanto, «un lavoro particolarmente complesso ma ci auguriamo di non lasciare spazi inesplorati».
È una morte senza pace, quella di David Rossi. Due inchieste giudiziarie sono terminate con altrettante archiviazioni anche se i dubbi sono sempre rimasti su che cosa sia davvero successo quella sera. Gli errori commessi dai pubblici ministeri di Siena che lavorarono al caso hanno dato spazio a ogni teoria alimentando anche quella dell’omicidio dell’ex capo della comunicazione di Mps, in un periodo estremamente complicato per la banca, travolta dallo scandalo delle operazioni con le banche estere Deutsche Bank e Nomura.
L’Arma
Gli specialisti di Ros e Racis incaricati dalla Commissione parlamentare
Lo scorso luglio lo stesso procuratore di Siena Salvatore Vitello, parlando davanti alla commissione d’inchiesta, aveva criticato il modo in cui le indagini vennero condotte allora, anche se ha ribadito che «dai sopralluoghi vi è la totale assenza di indizi violenti che si sarebbero trovati se Rossi avesse dovuto difendersi da una aggressione, se avesse ingaggiato una lotta, se fosse scappato da qualcosa, trascinato con forza».