di Pierluigi Piccini
Al di là dei proclami, il debito del Comune di Siena è ancora molto elevato. L’ammontare del quale, relativamente al 2017, è di ben 62 milioni di euro, oltre agli oneri finanziari che pesano sul bilancio e sui cittadini di Siena.
Come se non bastasse, sempre nel 2017 il prelievo di imposte dalle tasche dei cittadini di Siena non è diminuito, tanto che sta aumentando l’importo delle somme che non si riscuoto in fondo all’anno. Analogamente alle entrate tributarie, l’andamento delle entrate extratributarie cresce notevolmente per effetto dell’aumento delle multe da autovelox. Ma questo incremento di disponibilità economiche non è utilizzato per rendere le strade più sicure, perché gli incassi non salgono nella stessa misura degli accertamenti messi a bilancio, e comunque finiscono per finanziare prevalentemente il fondo svalutazione crediti. Non si è registrato, inoltre, nemmeno nello scorso anno, il recupero delle risorse derivanti da trasferimenti correnti da altri soggetti: Stato, Regione, Provincia, Fondazione, banche, che sono sempre più in calo.
Il 2017 mostra un elevato overshooting di 24,2 milioni di euro, ovvero denaro che non viene investito come invece si dovrebbe, visto che l’obiettivo di ogni Comune è il pareggio di bilancio. In altre parole, il Comune di Siena genera avanzi ed economie perché non realizza gli investimenti programmati. C’è una grande inefficienza: quante e quali opere pubbliche non sono state realizzate? E quali sono i contenzioni dell’ente per i quali si accantonano 1,5 milioni di euro? Sarebbe interessante fare un’analisi di tutte queste anomalie. Poi, ci sono delle irregolarità. Ad esempio, non viene costituita la riserva obbligatoria riferita al Demanio e ai Beni culturali. Anche gli ammortamenti non sono stati fatti come vorrebbe la legge. Tant’è che trapela più di un timore, da parte di chi ha redatto il bilancio e l’ha vidimato. Ad esempio, è quasi certo che la Corte dei Conti interverrà sui crediti inesigibili, portati nel conto economico. Insomma, ci sono problemi e forzature, oltre a un forte debito e all’aumento di multe e imposte. Ma non è solo una questione di numeri che non tornano. Le cifre nascondono assenza di visione e strategia. Non si leggono manovre che possano far trasparire obiettivi di sviluppo. Dove va questa città? Si leggono solo somme algebriche, ma il futuro non c’è. Il prossimo sindaco non avrà, quindi, solo il compito di rilanciare Siena, renderla di nuovo una grande città, ma anche quello di risanare i conti, mettere le mani sulla macchina amministrativa e sui numeri, attirando investimenti pubblici e privati. Un compito difficile ma realizzabile, per compiere il quale serve autorevolezza a conoscenza profonda della città.