Da Palazzo Vecchio a Pitti e Boboli Uffizi unico museo di immensa bellezza

GAIA RAU
04 dicembre 2014 LA REPUBBLICA
E Poco importa se le istituzioni coinvolte — soltanto Pitti comprende cinque diversi musei, tutti attualmente dotati di un proprio direttore, e il cui ingresso è regolato da biglietti diversi — appartengano a giurisdizioni differenti: «Dobbiamo offrire sistemi integrati — spiega Franceschini alla fine del tour — perché al turista non interessa se un museo è statale e comunale. La strada giusta è quella della Firenze Card, un sistema che stiamo lavorando per estendere ad altre città italiane ».

Se i super Uffizi a cui pensa Franceschini sono destinati a realizzarsi, alla loro guida dovrà restare, tuttavia, uno storico dell’arte: «Non stiamo certo pensando al manager della Coca Cola», aveva detto il ministro in mattinata in un intervento alla Buy Tourism Online in corso alla Fortezza da Basso, per poi ribadire il messaggio nel pomeriggio: «In tutto il mondo i musei sono gestiti da storici dell’arte, archeologi, persone con la necessaria formazione: dire che le nuove figure previste dalla riforma dovranno avere anche una competenza manageriale non significa che fino a ieri si siano occupate di automobili o frigoriferi ». E rispondendo a Natali, che sempre al mattino aveva annunciato la propria partecipazione alla selezione («Non si deve pensare mai e poi mai che io scappi, bisognerà che io perda. Venderò cara la pelle») il ministro non si scompone: «La selezione è pubblica, e lui ha fatto un lavoro formidabile». Il nuovo direttore avrà anche la responsabilità dei lavori per i Nuovi Uffizi per i quali, spiega Franceschini, sono stati stanziati nuovi fondi col decreto Bray: «Andiamo verso una forma gestionale nuova degli Uffizi che avranno un’autonomia contabile, amministrativa, un direttore scelto con una procedura internazionale e quindi saranno loro a gestire questo progetto». Quanto ai tempi della riforma, assicura, non saranno lunghi: «Entro i primi tre mesi del 2015 pubblicheremo il bando per la selezione dei direttori dei venti musei italiani dotati di autonomia (tra cui Uffizi, Accademia e Bargello, ndr) che, come già spiegato dal presidente del consiglio, sarà pubblicato anche sulla stampa internazionale. Perché sia una selezione trasparente e seria bisogna lasciare il tempo alle persone di partecipare e alle commissioni di pronunciarsi». Quanto allo smantellamento del Polo museale fiorentino e alla fine della sua autonomia finanziaria «vorrei togliere ogni dubbio — dice il ministro — a chi teme che i musei più piccoli saranno abbandonati a se stessi: ci sarà un Polo regionale che garantirà un meccanismo di solidarietà ». Ancora, il problema delle concessioni a causa delle quali, dice Franceschini «i servizi dei principali musei italiani sono in regime di prorogatio da anni: è un meccanismo che va corretto, per questo ci siamo affidati alla Consib per vagliare possibili soluzioni ». Incentivare un turismo «che non sia d’élite, ma sostenibile, colto e di qualità» è stato il filo conduttore dell’intervento di Franceschini alla Bto, una doppia intervista insieme all’assessore regionale Sara Nocentini: «Dobbiamo puntare — ha sottolineato — a un incrocio di elementi tra cui cultura, moda, enogastronomia, da mescolare senza tabù: ben vengano le sfilata di alta moda nei grandi musei, o il cibo nei luoghi della cultura».