Rinviata la modifica dell’emendamento nel mirino della Procura. Lega e FdI all’attacco
Jacopo Storni ,Giorgio Bernardini
Fumata nera per l’abolizione dell’emendamento pro- conciatori. Il governatore Eugenio Giani, dopo che la norma in materia di scarichi industriali del distretto conciario era finita al centro dell’inchiesta della Dda fiorentina, aveva promesso di eliminarla alla prima occasione. Ma bisognerà aspettare almeno la seconda. I tempi, infatti, si allungano. Sul perché del rinvio Lucia De Robertis (Pd), presidente della commissione Ambiente, chiarisce che nel corso dell’esame della nuova norma «sono state richiesti da alcuni commissari approfondimenti da effettuare con la collaborazione di uffici della giunta non presenti all’odierna seduta». A illustrare la norma in commissione infatti c’era ieri una funzionaria. Per questo De Robertis ha chiesto che alla prossima riunione ci siano «anche il presidente Giani e l’assessore all’Ambiente Monni».
I consiglieri della Lega Elisa Montemagni e Marco Landi, insieme ad Alessandro Capecchi di FdI, hanno puntato immediatamente il dito contro l’assenza di membri della giunta regionale. «Il rinvio — accusano — è dipeso da una palese inadeguatezza e impreparazione, oltre che per l’immotivata assenza, di esponenti della giunta che hanno mandato letteralmente allo sbaraglio un funzionario». Landi aggiunge che «la presidente è stata costretta a proporre il rinvio perché nessuno di loro ci ha spiegato l’atto e così nessuno l’avrebbe votato». Al termine della seduta del Consiglio regionale di ieri il governatore è intervenuto per replicare a un’interrogazione sul tema dell’emendamento presentata da Francesco Torselli. Il capogruppo di FdI, nel corso della giornata, aveva già messo nel mirino il presidente della Toscana, protestando per la nomina del nuovo direttore di Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. «Pietro Rubellini è attualmente a processo per falso ideologico e distruzione di bellezze naturali del Comune di Firenze», aveva detto il consigliere di opposizione chiedendo chiarimenti. Rispondendo a Torselli sull’emendamento pro conciatori Giani non ha comunque fatto alcun riferimento allo slittamento della sua cancellazione. Ma ha chiarito alcuni aspetti che riguardano l’approvazione della norma, che risale a quando lui svolgeva il ruolo di presidente dell’assemblea toscana: «Ogni emendamento ha la dignità di chi vi sottopone la firma. Tutto lascia presupporre che sia stato messo nelle cartelline dei consiglieri in quella seduta. Non ci furono preoccupazioni perché non ci furono voti contrari. Non vi era necessità di un parere tecnico, perché l’emendamento non prevedeva aumenti di spesa o minori entrate. Per me — ha concluso Giani — parlano i fatti, che dimostrano come per una valutazione di opportunità sia già cominciato l’iter perché l’emendamento sia eliminato».
Ieri mattina intanto sono cominciati i carotaggi dell’Arpat nel lotto 5 della nuova Strada regionale 429 della Val d’Elsa, tra Empoli e Castelfiorentino, dove secondo le indagini della Dda di Firenze sono state smaltite sotto la strada 8 mila tonnellate di Keu, le ceneri inquinanti derivanti dalla combustione dei rifiuti conciari.
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