“Con queste misure avremo un Palio senza giubilo”

Articolo tratto dal Corriere di Siena a firma Gaia Tancredi

L’ex sindaco Piccini critica severamente gli accorgimenti adottati per la sicurezza in Piazza, soprattutto il numero chiuso

Sono piuttosto forti le provocazioni che avanza l’ex sindaco Pier Luigi Piccini in materia di sicurezza in Piazza. “Avremo un Palio senza giubilo”. “Estata creata una zona di rispetto tutta intorno alla Piazza – sostiene Piccini – che crea un muro invalicabile per tutti quei contradaioli che dopo il Palio volessero raggiungere la conchiglia per festeggiare. Tutto questo significa ghettizzare i contradaioli”. L’ex sindaco si dichiara favorevole all’aumento dei controlli da parte degli addetti ma assolutamente contrario al numero chiuso.

 

Critico Pierluigi Piccini: “Era necessario prevenire e definire misure per garantire la sicurezza in Piazza”

Avremo un Palio senza giubilo Sì ai controlli, no al numero chiuso”

SIENA “Avremo un Palio senza giubilo”. Questa prospettiva fa inorridire qualsiasi contradaiolo. Eppure con le nuove disposizioni sulla sicurezza in piazza del Campo il giorno del Palio, molti potrebbero essere privati dei momenti di esultanza sul tufo. E’ l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini a profilare questo squallido epilogo della Carriera, nel caso in cui rimanessero invariate le nuove norme introdotte in materia di sicurezza il 2 luglio prossimo.

Rischiamo di non poterci vivere neppure íl giubilo?

“E’ stata creata una zona di rispetto tutta intorno alla Piazza che crea un muro invalicabile per tutti quei contradaioli che dopo il Palio volessero raggiungere la Piazza per festeggiare. Tutto questo significa ghettizzare i contradaioli”.

E quindi di fronte alla circolare introdotta da Gabriele sui grandi eventi, lei come avrebbe agito se fosse stato alla guida di questa città?

“E’ molto semplice, per prima cosa bisognava puntare tutto sui controlli e non sul numero chiuso. Per far questo era necessario prevenire e definire per tempo alcune misure in grado di garantire la sicurezza in piazza del Campo, senza in alcun modo snaturare l’essenza della festa. Mi spiego meglio. Il fatto che il Palio si svolga due volte all’anno è un fatto consolidato da secoli, come lo è il fatto che il terrorismo ha avuto la sua escalation da alcuni anni, pertanto alcuni provvedimenti di natura strutturale e organizzative potevano essere assunti in inverno, sapendo che avremmo comunque dovuto fare i conti con il clima di terrore che ci circonda. Agire all’ultimo momento, come si fa troppo spesso in questa città, significa stravolgere i rituali e le abitudini e diffondere quel clima di terrore che invece vorremmo combattere”.

Concretamente su quali elementi avrebbe agito per tempo, perché la città non si trovasse impreparata alla vigilia del Palio?

“Intanto bisogna tenere conto che abbiamo un solo ingresso in piazza che è quello dell’Onda, su questo punto dovremmo ragionare, per trovare anche un sistema alternativo, dopo tutto una variazione in questo senso non sarebbe sconvolgente. L’ingresso unico dall’Onda fu introdotto all’inizio del Novecento, prima di allora si entrava sul tufo anche da Casato e San Martino. La seconda questione su cui mi sarei mosso per tempo è quella relativa agli steccati che vanno totalmente rivisti, per modificare la dinamica per la chiusura e per l’apertura, in modo che siano molto più maneggevoli. Dovevamo agire a dicembre, però, e non a giugno alla vigilia delle previsite, come al solito fuori tempo massimo, con una serie di provvedimenti che trovo sconcertanti”.

E sul fatto che i bambini non possano entrare in Piazza per il Palio che Pierluigi Piccini L’ex sindaco critico sulle recenti misure di sicurezza convinto che il numero chiuso sia provvedimento assolutamente sbagliato ne pensa?

“Ecco questo è uno dei provvedimenti sconcertanti. Il sindaco di questa città pensa davvero che se ci fosse un attentato avverrebbe solo e unicamente il giorno della Carriera? E per le prove no? E poi come si può imporre a un bambino che cresce tutto l’anno in attesa del grande giorno, di rimanere a casa per motivi di sicurezza. Trovo tutto questo molto frustrante e profondamente punitivo per le nuove generazioni, a cui tutte le contrade si dedicano anima e corpo, per accompagnarle nel percorso di crescita all’interno dei rioni”.

Molti cittadini sui social esprimono forte dissenso per le misure introdotte soprattutto per le limitazioni numeriche.

“Prima di avviare qualsiasi processo di revisione dei numeri in Piazza avrebbero dovuto almeno consultare due studi a disposizione del Comune di Siena, uno del 1978 e uno del 1994, che hanno stabilito quanti spettatori possono entrare nella conchiglia il giorno del Palio e quanti nei palchi e nelle finestre. Se il sindaco li avesse almeno letti, avrebbe visto che sono circa 25mila solo nella conchiglia e altri 10mila fra palchi, terrazze e finestre. Un divario enorme con i numeri diffusi in questi giorni dal Comune”.

Articolo tratto dal Corriere di Siena a firma Gaia Tancredi

 

Articolo tratto dal Corriere di Siena a firma Gaia Tancredi