Codice del commercio se non ci fosse stata la risposta del Tirelli…

Come consiglieri di Per Siena avremmo votato a favore se non ci fossero state le precisazioni dell’assessore Tirelli alle domande che abbiamo posto durante la discussione. D’accordo sulla istituzione della zona commerciale 1 Bis con le caratteristiche previste: mantenimento della zona uno, presenza della zona 2 nel Centro storico. Impossibilità del passaggio di licenze fra le varie zone, meglio fra la zona 1 e 1 Bis e viceversa. La zona uno bis è limitata a quattro strade, via San Pietro, Camollia, Pantaneto e via de Rossi. e fin qui tutto bene se non ci fossero dei problemi applicativi. Lo strumento commerciale previsto non è coordinato con le scelte urbanistica fatte dall’attuale maggioranza comunale, problema non da poco: i due strumenti di programmazione dicono cose diverse in contraddizione fra di loro. Contraddizione che non vuol essere sanata apportando delle modifiche al Piano Operativo, a questa nostra richiesta (Per Siena) l’assessore Tirelli non ha risposto. Altra obiezione sulla quale avremmo voluto dei chiarimenti: è possibile bloccare la vendita di oggetti da souvenir non prodotti in Italia? Obiettivo giusto per incrementare l’artigianato locale, ma la normativa lo consente? Come è possibile, ad esempio non vendere prodotti realizzati nella Comunità Europea? Tirelli non ha risposto se non replicando in politichese, noi volevamo di Per Siena un parere legale. Terza questione molto marginale quella relativa ai internet point. Su un aspetto strategico non di poco conto abbiamo registrato che il Codice è del tutto assente: un piano strategico per l’occupazione del suolo pubblico. Questione che diventerà dirompente appena l’emergenza Covid 19 verrà meno. Su questa questione la risposta è stata: gli uffici stanno studiano, bene e noi ci siamo astenuti. Non  prima di aver sostenuto che i nuovi sistemi di lavoro soprattutto nel terziario maturo (lavoro a distanza) anche a Siena stanno creando diverse difficoltà ad alcuni operatori commerciali. Che sarebbe stato opportuno affrontare un confronto con i soggetti interessati per trovare delle soluzioni in merito nella consapevolezza che la pandemia ha accelerato i processi, ma che i nuovi sistemi di organizzazione del lavoro trasformeranno inevitabilmente alcune abitudini consolidate. Su questa questione neppure l’ombra di una considerazione da parte del rappresentante dell’amministrazione come silenzioso è rimasto sulla necessità della tutela di alcune attività artigianali, quel poco che è rimasto nel Centro, utilizzando l’apposita legge.

   

 

 

Codice del commericio ANR66_20200827094158