Chiara Guidi racconta per la prima volta la sua ricerca sulla voce, descrivendo gli elementi atemporali e archetipici di questo strumento: una ricerca che la porta a giocare con le parole fino a perderne il senso, per poi recuperarlo sondando limiti, forme e potenzialità del linguaggio sonoro. Per ritrovare il significato sia della voce sia delle parole, queste vanno scarnificate, soppesate, scomposte e ricomposte, devono diventare altro per toccare un senso piú profondo.
In questo libro, in cui si ibridano il saggio, l’opera d’arte e la biografia, Guidi ci fa dono dei diagrammi, degli schemi e delle curve utilizzati nel suo lavoro: la voce può arrivare lí dove nessuno può ascoltarla, e anche in quello spazio diventa corpo e trova una sua nuova necessità d’essere.