Il caso Diciotti vede ancora i migranti tenuti fermi a Catania come ostaggi: dal “porto sicuro” negato all’assenza di disposizioni scritte, la catena di illegittimità su cui indaga la procura di Agrigento è ormai lunga, e proprio oggi, rivelano Carlo Bonini e Salvo Palazzolo, sono stati interrogati due funzionari del Viminale.
La Ue, dal canto suo, mette all’angolo l’Italia e i partner europei dicono no alla distribuzione dei migranti. Il premier Giuseppe Conte, in ansia, prova a trattare con Matteo Salvini: “Battiti, ma falli scendere”, gli chiede. “Da una parte i rischi sanitari e le eventuali conseguenze penali, dall’altra un ministro dell’Interno che prova a far saltare l’Unione”, scrivono Tommaso Ciriaco e Alberto D’Argenio.
Della commissione sul ponte Morandi ci parla invece Gianluca Di Feo, rivelando i retroscena degli ispettori del ministro Danilo Toninelli, ovvero un funzionario intercettato nell’indagine su Balducci e uno con incarichi pagati da Autostrade.
Del crollo di popolarità della famiglia Benetton ci parla infine Brunella Giovara: dalle Dolomiti ai trevigiani di Ponzano Veneto, tutti voltano le spalle agli industriali che controllano Autostrade, assenti ai funerali di Genova. “Del resto – scrive – questa è la moda corrente in Italia, lo spirito dei tempi avvelenati che cerca il castigo pubblico”.