Attenzione! Apparentemente può sembrare che l’equazione giusta sia che Renzi sta a Verdini come Scaramelli ad Albero Monaci. Esteriormente perché gli unici che hanno un interesse a che si formi un gruppo intermedio fra Berlusconi e Renzi, più flessibile e disposto a votare il presidente del consiglio in momenti difficili e su singoli atti, sono, a Siena, Valentini e la sua giunta. Se poi in Toscana si costituisse una forza del genere, non so in questo momento in che formula, sarebbe ancora meglio non solo per la giunta senese ma per il PD toscano. È vero che negli enti locali poco è rimasto della FI verdiniana, ma qualche stampella c’è sempre da qualche parte e anche se durerà poco qualcosa, sull’altare della stabilità, potrà pure portare a casa. Valentini ne ha bisogno per la sua debolezza che fino alle regionali e prima dell’avviso di garanzia era una garanzia, un elemento di forza. Dopo le regionali non è più così! La coppia Scaramelli, Alberto Monaci lo minaccia seriamente sia a livello di partito che in quello amministrativo. Alberto Monaci manda avanti il suo nuovo alleato, dimenticandosi di Piero Ricci, e gli fa chiedere che la minoranza popolare abbia un diverso e più consistente peso sia nel PD locale che nella giunta. Scaramelli incalza l’ex sindaco di Monteriggioni sul piano della questione morale (avviso di garanzia), sulle mancate realizzazioni amministrative, sul cambiamento. Cambiamento che non è avvenuto perché, pur di rimanere a galla, Valentini con Ceccuzzi un certo compromesso lo ha realizzato. Alleanza che è sotto gli occhi di tutti. Dunque per uscire da questa morsa il responsabile della giunta di Siena ha poche carte da giocare: rendere palese l’alleanza con i ceccuzziani, un suicidio. E poi il peso di Ceccuzzi, anche con l’elezione di Bezzini, è fortemente diminuito. Oppure cambiare la spalla al fucile, la maggioranza, andando a cercare voti fuori dal PD, doppio suicidio. Non avrebbe i numeri, con in compenso, se i numeri riuscisse a trovarli, di avere una nuova maggioranza ancora più conflittuale di quella attuale. Qui dentro andrebbe letta la speranza verdiniana di cui parlavo in precedenza per Valentini. Personalmente vedo un altro scenario: ci sono i Palii e quelli vanno gestiti, c’è una indagine della magistratura in corso che potrebbe avere con molta probabilità degli sviluppi. Se così fosse sul principio del rinnovamento politico-amministrativo (per la seconda volta, nella prima il rinnovatore era proprio Valentini e di nuovo con l’appoggio di Alberto Monaci) si tornerebbe alle urne. Questo è il gioco d’azzardo che può tentare una parte del PD: tutti a casa! Disperato tentativo per provare a conservare la gestione del Comune di Siena, altrimenti, se dovesse continuare l’attuale inconcludente galleggiamento sarebbe sicura la sconfitta. Avremo occasione di riparlarne e di vedere a che livello arriverà il conflitto nel PD. Ah! Scusate nel frattempo la città non trova la strada del rilancio, e in diversi fanno le assemblee per chiedere ai cittadini cosa propongono per il futuro. Perfetto!