Oggi lo sciopero, la lettera dei dipendenti ai cittadini: «La banca siamo noi»
Aldo Tani
siena Oggi saranno in strada. In prima fila per mettere in risalto la loro condizione: sospesi in un continuo balletto tra governo e possibili acquirenti di a Mps e in balia delle voci di corridoio. Una parte che non recitano abitualmente, perché di solito i dipendenti rimangono nelle retrovie, all’interno degli uffici, portando avanti la routine dell’istituto di credito. Alla vigilia dello sciopero hanno voluto però fare un preambolo, scrivendo una lettera aperta ai senesi. «In questi anni avete sentito parlare della nostra Banca come di un problema — si legge nel documento —. Invece noi siamo le persone che, nonostante le difficoltà, hanno lavorato con dedizione per rendere alla nostra clientela un servizio competente e rispondente alle esigenze».
Una breve premessa prima di passare alle ragioni per incrociare le braccia: «Oggi siamo in sciopero perché il nostro futuro è incerto. Non sappiamo per quale azienda lavoreremo, se la nostra professionalità sarà salvaguardata, se lavoreremo nella stessa città, quale mansione saremo chiamati a svolgere. Oppure se saremo considerati esuberi, cioè persone di troppo, che non servono più». E ancora: «Oggi siamo in sciopero perché abbiamo affrontato la crisi senza nasconderci, mettendoci la faccia e accollandoci la nostra parte di sacrificio economico, per un risanamento promesso e mai arrivato. La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi, a rischiare di pagarne il conto. Un conto salatissimo».
Come del resto tutto il territorio, tanto che a Siena i sindacati scenderanno in piazza a titolo unitario, per la tutela dell’indotto, e non solo con le sigle dei bancari. Lavoratori che, nel chiudere la lettera, hanno chiesto una parte attiva nelle trattative: «Chiediamo di essere coinvolti da subito nel progetto che deve riguardare il complesso dei dipendenti dell’intero Gruppo — e non solo una parte — per contrattare le garanzie di un futuro dignitoso e sostenibile. Per tutte e per tutti noi. Vi chiediamo lo sforzo di comprendere le nostre ragioni e di essere solidali con la nostra protesta».
https://corrierefiorentino.corriere.it