di Pierluigi Piccini
Ho letto il commento dell’assessore Benini al comunicato di Per Siena relativo ai disagi dei ragazzi e delle famiglie che la situazione scolastica sta determinando e non posso non dire che non sia divertente. Lui non fa annoiare. Tesi dell’assessore: ci sono problemi di spazio per le scuole perché sono state fatte scelte sbagliate urbanisticamente, bene! Assumiamo questo ragionamento come vero. Poi, magari, consigliamo, con calma, al rappresentante istituzionale di andarsi a studiare il Piano Regolatore Secchi. Ma torniamo al ragionamento principale: non ci sono gli spazi per gli alunni perché molti ragazzi vengono da fuori comune. Orbene se tutti i genitori dei ragazzi fossero rimasti nel Comune di Siena il problema non sarebbe cambiato, ma comprendendo che questa potrebbe essere una risposta debole andiamo al nocciolo della questione e alla ricetta che ci sembra di intuire dal ragionamento dell’assessore. Il problema si risolve se per ogni comune si realizza un liceo classico, scientifico e linguistico senza dimenticare ovviamente quello artistico. Se ogni comune realizza tutti gli ordini scolastici inferiori e superiori compreso l’agrario allora Siena non avrebbe problemi per sistemare la situazione creatasi con il Covid-19. Grande idea! Innegabilmente. Così potremo aumentare l’occupazione nel settore scolastico, avere più insegnati compresi quelli di sostegno, risolvere il problema del precariato e via discorrendo. Ci sarebbe sicuramente minor traffico e ciascun comune dovrebbe pensare a risolvere il distanziamento sui bus scolastici, magari ne servirebbero di più, ma questo non è un problema basta chiedere alla Regione di aumentare i chilometri a disposizione della provincia di Siena. Peccato che nessuno ci abbia pensato prima ci voleva un ragionamento “nuovo” per sistemare le cose. Però, c’è un però bisognerebbe raggiungere per ogni comune un minimo per assicurare la dimensione didattica ed economica. C’è ne è anche un altro di però, bisogna trovare anche il lavoro per i genitori, almeno quelli che hanno una occupazione nella città capoluogo. E’ si, perché nei moduli delle iscrizioni è concessa la richiesta di iscrizione anche in base al posto di lavoro dei genitori, bel problema! Richieste che vengono normalmente accolte dalle Direzioni Scolastiche fino alla disponibilità dei posti. E questo vale soprattutto per le scuole medie inferiori sulle quali si sofferma il pensiero del Benini. Il resto non conta e dimostra di non conoscere i problemi delle scuole di secondo grado o superiori (palestre, mense e laborati ad esempio) e quindi non conoscendole per l’assessore all’istruzione e allo sport non esistono.