Stato di agitazione con il blocco degli straordinari e la richiesta all’azienda di un nuovo incontro, da fare in tempi molto brevi. Queste le azioni immediate decise stamani nell’assemblea dei lavoratori di Bassilichi ( uno dei principali operatori nell’ambito dei servizi per la gestione dei pagamenti e del back office bancario e amministrativo), preoccupati per la situazione che si è venuta a creare dopo il mancato rinnovo di due commesse, una che riguarda Mps, l’altra Poste Italiane. “E’ stata un’assemblea molto agitata, c’è molta preoccupazione da parte dei lavoratori di Bassilichi, – ha detto ai microfoni di ARE Massimo Onori segretario provinciale Fiom Cgil – sia per le due commesse di Mps e Poste, sia per il fatto che potrebbe esserci allo studio, così ci ha detto l’azienda al tavolo ufficiale di mercoledì, la cessione di un ramo d’azienda che, qui su Siena, riguarda lo stabilimento in Pian del Casone. Stiamo parlando di 70-80 posti di lavoro per la questione delle due commesse, per la possibile cessione del ramo di azienda sono 120 persone”. Per un territorio come quello senese è una perdita occupazionale inaccettabile. Quali sono le prossime azioni? “Abbiamo deciso a livello di coordinamento uno stato di agitazione che è già attivo, dalla prossima settimana chiederemo un nuovo incontro all’azienda perché vogliamo delle risposte concrete e impegni concreti sul mantenimento dei siti produttivi. Impegno che al tavolo di mercoledì non ha voluto prendersi”.