di Pierluigi Piccini
È un argomento spinoso quello della struttura dehors in piazza San Giovanni, bloccata prima ancora della sua realizzazione. Alcune precisazioni: da quando è iniziata l’emergenza sanitaria la competenza per le autorizzazioni di uso del suolo pubblico è passata dalla Polizia municipale allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), quindi, nel caso specifico, sotto le competenze dell’assessore Alberto Tirelli. In più i rilasci non hanno più bisogno del parere della Soprintendenza, fino a quando permanga lo stato di emergenza, ad oggi fino al 31 dicembre del 2021. Il richiedente deve inviare ufficialmente la richiesta e i documenti relativi per una semplice comunicazione, così come prevede la legislazione in materia e, se nulla osta, è di fatto autorizzato. Nel periodo invernale le coperture dei cosiddetti dehors possono essere richieste solo ed esclusivamente a chi ha già l’autorizzazione al suolo pubblico per il periodo estivo. Dentro questa griglia si svolge la vicenda di piazza San Giovanni. Noi non siamo ovviamente a conoscenza delle date e dei vari iter interni all’amministrazione comunale che ci sono stati o che sono ancora in corso. Per il momento ci possiamo fermare ad alcune considerazioni generali. La prima è che l’amministrazione ne era inevitabilmente a conoscenza, e non può essersene accorta solo il 3 novembre quando sono iniziati i lavori. Tutto deve essere presumibilmente avvenuto per atti ufficiali (Pec), altrimenti gli uffici avrebbero dovuto bloccare l’iter di presa d’atto della richiesta di copertura del suolo pubblico. In attesa di poter visionare gli atti ufficiali, cosa che faremo appena possibile in qualità di consiglieri comunali, ci sembra di poter dire che la vicenda è stata gestita con superficialità, che non ha tenuto conto della delicatezza di interventi complessi nel cuore stesso della città. I cittadini devono essere informati e coinvolti: non se ne possono accorgere una mattina per caso senza avere le informazioni necessarie per capire e comprendere ciò che sta avvenendo. Perché il concetto di Pubblico è ben diverso da un semplice affare privato tra autorità e singolo cittadino, che sia esso un operatore economico o meno, come la circostanza di piazza San Giovanni ci insegna. La vicenda dovrebbe farci capire cosa significa intervenire in realtà complesse e delicate come Siena in generale, e il suo centro storico in particolare. Gli interventi hanno bisogno di un programma, che preveda un coinvolgimento degli operatori economici e della città.