di Giovanni Gigli
Sono passati oltre tre anni dall’elezione a Sindaco dell’Avvocato De Mossi ma la campagna elettorale pare non sia esaurita, neanche di fronte alla crisi del Monte dei Paschi, il cui destino viene deciso proprio in questi giorni.
La conferenza stampa del Sindaco, di questo pomeriggio poteva essere l’occasione per ascoltare parole di proposte concrete sulle quali far convergere tutto il Consiglio Comunale e intraprendere, in tempi rapidi, un’azione propositiva concreta della città da far giungere al governo italiano. Ed invece, dopo aver presentato un incompleto riassunto delle vicende del MPS con una serie di recriminazioni, quanto mai inutili arrivati a questo punto, abbiamo solo ascoltato parole di resa.
Il Sindaco, ha dichiarato, che chiederà una interlocuzione al Governo sulla questione: “Ma non so se me la daranno”, ha precisato. Si tratta di una posizione di presa d’atto di una debolezza politica che Siena non merita e che deve essere subito corretta.
Quando si parla di decidere il futuro dei tanti dipendenti senesi e di quello economico e sociale della città, il Sindaco di Siena non è “un semplice cittadino” come De Mossi si è auto definito. Il Sindaco di Siena deve farsi carico dei problemi attuali della città, e non recriminare sugli sbagli del passato. Lo ha detto lui stesso, in fin dei conti: è stato eletto proprio in virtù di questo. E dunque deve agire con strategie politiche precise e non con semplici annunci utili per il titolo dei giornali. Se a Siena sono passate tante personalità politiche, come lui stesso ha affermato, ci domandiamo, a questo punto se fossero solo vetrine elettorali o, ci auguriamo, il frutto di una rete di rapporti e di strategie utili alla nostra città. Se così fosse sarebbe il momento di portare avanti un’alternativa valida, una proposta unitaria della città, espressione di tutto il consiglio comunale.