Bocciata la mozione del gruppo Per Siena per limitare l’uso di materiali inquinanti
De Mossi vuole piatti, posate e bottiglie di plastica
SIENA – La Maggioranza di centrodestra al Comune di Siena si rifiuta di salvaguardare l’ambiente dicendo “no” a una decisione attesa, persino ovvia, come la limitazione dell’uso della plastica nei locali pubblici, avanzata dal movimento Per Siena. E nemmeno si preoccupa di discutere sul turismo: incuranti dei problemi degli imprenditori senesi, quasi tutti gli assessori e il sindaco se ne sono andati prima. A quel punto che senso aveva discutere su una importante mozione su questo importante argomento? Ce ne siamo andati anche noi, per un senso di dignità e rispetto nei confronti della città, e per denunciare quanto stava accadendo. Il Consiglio comunale di lunedì si è dimostrato l’ennesima farsa. Prima della chiusura anticipata, si è votato ancora una volta contro scelte di buon senso. Sulla proposta di rilanciare il turismo con una Fondazione pubblico-privata, invece, discutere era inutile: oltre al sindaco, mancava l’assessore di competenza.
Il Consiglio comunale per gli attuali amministratori è un fastidioso appuntamento. Si pretendono solo alzate di mano, mentre gli esponenti della Maggioranza via via si defilano: il sindaco non ne ha finiti uno, una volta ha risposto a una interrogazione e se ne andato, senza ascoltare, come avrebbe dovuto anche solo per educazione, la replica di un consigliere. Per non recitare ancora una volta il ruolo di comparse, ce ne siamo andati anche noi. E così non si è discusso sulla nostra proposta per rilanciare un settore in crisi e dare una prospettiva di sviluppo sostenibile alla città. In precedenza, con le ennesime scuse senza costrutto, si è votato contro la limitazione di bottiglie, posate e contenitori di plastica nelle mense scolastiche come nei locali gestiti direttamente o indirettamente dall’Amministrazione comunale. Oltre ad aiutare l’ambiente, anche i bambini sarebbero stati educati a non usare materiali inquinanti, usa e getta. Ma si sa, il Comune esternalizzando il servizio mensa, ha già fatto la sua scelta: privilegiare il risparmio economico alla salute e all’insegnamento di valori. Per gli amministratori comunali non contano l’aspetto salutare e didattico di un cibo fresco, che rispetti le tradizioni locali e di filiera corta, al pari di una brocca d’acqua in vetro o di piatti “veri”. Il movimento Per Siena aveva previsto politiche di incentivo all’eliminazione della plastica, magari con forme di sostegno per negozi, bar e ristoranti, oltre a campagne di comunicazione, incentivi per la raccolta differenziata. Siena avrebbe il dovere di eccellere, per le sue tradizioni di buon governo, su aspetti etici e culturali. Essere una città all’avanguardia, un Patrimonio dell’umanità, ha comportato in passato scelte impegnative, talvolta impopolari, ma che hanno dato i loro frutti. Le attuali non-scelte, il muro contro muro verso le opposizioni, il continuo rimandare decisioni strategiche sono l’espressione di un fallimento da parte di chi aveva promesso “il nuovo”. Magari, nessuno si aspettava che certi personaggi fossero campioni di virtù (che pure i nostri antenati avevano a cuore: basti guardare l’affresco-allegoria sul Buon governo di Lorenzetti), ma nemmeno che cercassero di tirare avanti in maniera indecorosa. Non si discute in Consiglio comunale o nelle commissioni e non si fanno le scelte fondamentali, dalle crisi aziendali ai temi dello sviluppo. In questo modo Siena non rimane ferma dov’era, ma arretra. I risultati sono la chiusura di decine di negozi, i ristoranti vuoti. Intanto, grazie alle non-scelte, i nostri bambini cresceranno privi di importanti valori e sensibilità verso un mondo che sta soffrendo, proprio a causa di chi privilegia l’interesse economico a quello collettivo. In compenso i piccoli senesi potranno divertirsi a Natale, su un inquinante trenino. Ma l’assessore Tirelli sa davvero, come dice in un’intervista, in quale direzione andare?