Care/i tutte/i,
docenti, PTA, studentesse/i, vorrei chiedervi qualche minuto di attenzione per ri-parlare di futuro.
Gli ultimi due anni – che ricorderemo tutti come “quelli della pandemia” – ci hanno drammaticamente inchiodato al presente: ai bollettini sanitari dei contagi e dei morti, alle misure restrittive; nel nostro specifico, alla faticosa gestione quotidiana della nostra Università.
Se la nostra Università ha in modo efficace retto il colpo lo dobbiamo allo sforzo consapevole, unitario e determinato della nostra comunità ed è questa la base da cui possiamo e dobbiamo oggi ripartire per progettare il nostro futuro. Siamo una comunità di donne e di uomini che è parte attiva di una società – e di una città – che vuole riprendere il proprio cammino; e che deve immaginare, ora, cosa fare e come dovrà essere l’Università di Siena nel 2030. Dobbiamo ostinatamente ri-parlare di futuro anche a dispetto di quello che drammaticamente sta accadendo in Europa e nel mondo.
UNISI-2030 dovrà essere in primo luogo un Ateneo multivocale: un luogo di ricerca, di didattica e di impegno civile in cui convivono, da pari a pari, discipline scientifico-sperimentali, mediche e socio-umanistiche, e in cui si costruiscono quelle intersezioni tra aree anche apparentemente distanti che sono il tratto distintivo del sapere contemporaneo. Non quindi una Università genericamente “generalista” – o peggio una teaching university – ma un luogo dove l’universalità dei saperi e delle competenze viene progettata, programmata e resa sostenibile.
UNISI-2030 dovrà poi essere una università più grande per quantità e qualità di studenti, ricerca, servizi e sinergia con la città e con il territorio. Obiettivi ambiziosi che non sono sogni da realizzare, ma traguardi da raggiungere progressivamente, con un progetto complesso, articolato in un percorso ben definito e monitorabile in ogni suo passaggio e riconducibile a tutte le componenti della nostra comunità di docenti, PTA, studentesse e studenti. Un percorso che intende valorizzare tutte le aree disciplinari presenti in Ateneo: le scienze sperimentali, le scienze biomediche e mediche, le lettere, la storia, la filosofia e le arti, l’economia, il diritto e le scienze politiche.
UNISI-2030 dovrà inoltre essere una straordinaria realtà toscana e italiana pienamente inserita nel contesto internazionale della ricerca e della formazione avanzate. Una città-campus e una cittadella “delle scienze e delle lettere”; un simbolo della ripartenza dell’Italia nel panorama della Next Generation Europe grazie al quale le studentesse e gli studenti possano essere i protagonisti dello sviluppo della società.
UNISI-2030 è dunque, fin da ora, per definizione, un laboratorio aperto al contributo di tutti, in un’ottica di condivisione, di inclusione e di valorizzazione delle tante capacità e competenze che la nostra comunità può mettere in campo. È in questa prospettiva che mi sento di accogliere l’invito che mi viene da un numero consistente e crescente di colleghe e colleghi, appartenenti a differenti aree scientifiche dell’Ateneo, a mettermi a disposizione di un progetto comune, candidandomi a Rettore della nostra Università.
Lo faccio con un sentimento di orgoglio e responsabilità. Orgoglio, perché nella nostra comunità ho vissuto da studente e poi da docente, mettendomi al suo servizio anche come Direttore di Dipartimento e componente del Senato Accademico. Responsabilità perché sono consapevole della lunga storia dell’istituzione cui apparteniamo, della complessità della nostra struttura e della difficoltà delle sfide che attendono entrambe nei prossimi anni.
Una candidatura a Rettore per il mandato 2022-2028 non è però immaginabile senza una larga condivisione di obiettivi e non è percorribile senza la costruzione di un programma partecipato che esprima una visione di lungo termine. Obiettivi e programmi attuativi saranno argomento della riflessione collettiva delle prossime settimane e dovranno essere in grado di definire la nostra prospettiva sull’obiettivo UNISI-2030 in tutte le direzioni e attività che caratterizzano il nostro Ateneo e la sua missione nella Ricerca, nella Didattica e nella Terza Missione. Questi obiettivi e programmi dovranno incidere con una profonda e continua tensione all’innovazione sull’organizzazione, sulla governance e sui suoi processi del nostro Ateneo.
Come appare immediatamente evidente, la nostra crescita non può essere il risultato di singole azioni separate: essa può realizzarsi solo a seguito di un insieme di processi coerenti e di attività tra loro consequenziali.
UNISI-2030 è un obiettivo ambizioso, che dovremo essere capaci di cogliere alla fine di un percorso lungo, sul quale ci dobbiamo incamminare sin da subito e che potrà dare i propri frutti anche ben oltre i limiti del prossimo mandato rettorale.
Il mio impegno è quello di guidare la nostra comunità per un tratto di questo percorso, attingendo al patrimonio indiscusso di competenze professionali e di qualità umane delle donne e degli uomini, appartenenti alle diverse generazioni, che hanno fatto dell’Università di Siena la propria casa comune. Attendo vostre idee e proposte per costruire insieme un programma condiviso e multivocale.
Ce la faremo. Insieme.
Con cordialità,
Roberto Di Pietra