In prossimità delle elezioni si assiste puntualmente alla soluzione sommaria di problematiche urgenti trascurate anche per decenni, fino alla fase che precede la fatidica data. Il problema è non curarsi del voto dei cittadini seri e responsabili (una minoranza?…), sfoderando il più detestabile degli accomodamenti.
Se si voleva rendere Colonna San Marco, centro direzionale di Siena (cittadina di cui ci si ostina a proteggere solo il sacro “Centro Storico” e le sue beneamate Contrade) e porta di accesso alla Città Ideale, un monumentino al cemento, ci si è perfettamente riusciti. Tra il porre mano ad un’opera cercando di ottenere l’esito più armonioso dal punto di vista estetico e l’accelerazione avventata della pura e semplice realizzazione di un parcheggino da piccolo stadio, si è ovviamente optato per la seconda scelta. Ora chi fa la spesa da Carrefour saprà dove parcheggiare.
Peccato che non ci si possa permettere, oggi più che mai, di non considerare il peso che ha il verde sulle sorti di ogni città, non solo in termini estetici – cercare quindi di realizzare qualcosa che possa essere apprezzata oltre che risultare utile – ma salutistici. Sembrava esserci, nel progetto originario, risalente a più di un decennio fa, uno spazio molto maggiore destinato ad alberi ed aiole, che è errato vedere come ornamento, poiché sono sostanza vitale e protezione delle realtà urbane. Non farlo vuol dire non prendersi cura né dell’immediato né del futuro, non considerare l’importanza dell’ossigeno, garantito unicamente dalle piante (elementi indispensabili, curativi e rasserenanti) ed essere totalmente privi di senso estetico; vuol dire altresì non mostrare il minimo rispetto per i cittadini.
Il parcheggio realizzato a Colonna San Marco è un piccolo orrore, non solo per chi vive nella zona; non osserva nessuno dei canoni estetici che completano l’utile con il bello, e si pone in contrasto con quanto affermato ormai dalla maggior parte degli scienziati: le città prive di verde non hanno futuro. Si è invece provveduto persino a delimitare questo manifesto del bitume con barriere Jersey! Qualsiasi cosa, pur di non circondarlo di siepi, magari anche alte, e folte.
Si vedrà cosa meriteranno i politici che prediligono soluzioni dell’ultimo minuto e imprese-insulto. Ma la cosa più detestabile è quando questa sub-politica spaccia piccoli scempi per regali fatti alla popolazione e ne esalta la bellezza(…), sottolineando come la presenza di ALBERI completi il magnifico quadro di cui essere per sempre grati! Fortunatamente ci sono sguardi che non riescono affatto a godere delle oscenità, per nulla inclini al gusto dell’orrido e mai prede di illusionismi da circo. Che si tratti di una minoranza è stata finora la manna della pseudo politica, ma nulla garantisce che ciò si protragga per sempre.
Studiare e pianificare le città perseguendo soltanto le immediate esigenze delle persone che le abitano è il modo più sicuro perché questi stessi bisogni, in breve tempo, non possano più essere garantiti.
Stefano Mancuso, La Pianta del Mondo
(riceviamo e pubblichiamo)