Comunicato stampa 20 agosto
La posizione del movimento “Per Siena” sulle recenti scelte dell’Asp
Nella mensa scolastica è preferibile servire il pollo ruspante e le verdure dell’orto, un salutare bicchiere d’acqua dalla brocca invece di hamburgher e patatine congelati. Ora, anche un bambino comprende l’importanza di educare gli scolari a riconoscere alimenti salutari, di filiera corta, con i conseguenti vantaggi per l’ambiente e la salute. Per l’Asp di Siena (alla quale è affidato il servizio di refezione scolastica) invece, la qualità del cibo non conta e non viene messa tra i parametri a gara. L’Azienda comunale senese dei servizi alla persona, nel bando per l’acquisto dei generi alimentari per le mense dei nostri bambini, stabilisce che l’unico criterio di aggiudicazione sarà il prezzo. Rinunciando, quindi, ad introdurre altri criteri orientati alla qualità ed alla adeguatezza dei pasti degli alunni, come dovrebbe essere e come è sempre avvenuto. Il neo direttore della Asp, indicato da De Mossi, ha genericamente dichiarato che successivi appalti potrebbero essere fatti ricorrendo al metodo alternativo dell’offerta economicamente più vantaggiosa (che significa che oltre al costo la commissione prende in considerazione anche altri aspetti), ma senza impegni chiari.
Ma non è solo un problema di qualità del cibo. È proprio l’aspetto complessivo che comprende qualità della vita, ambiente, storia e civiltà senese che sfugge agli attuali amministratori pubblici. Ora, non si chiede a un dirigente o un sindaco di aver studiato Platone o Heidegger, ma nemmeno si può ridurre la cultura a mero calcolo contabile e a una valutazione economica in maniera così sfacciata. Chi appartiene o ruota intorno all’attuale Giunta comunale, ha questo solo elemento di coerenza: passare come un rullo compressore su scuola, musei, istituzioni culturali, avendo a cuore solo il risultato economico e la poltrona da occupare. Che si tratti di un asilo o di Siena Jazz, della Franci o del Santa Maria della Scala, la costante è un approccio distruttivo dell’aspetto culturale, condito da incompetenza. La sensazione è che non si abbia contezza del ruolo che spetta a una Amministrazione comunale, dell’attitudine necessaria a gestire una capitale mondiale della cultura qual è Siena. Il vuoto di competenze come viene riempito? Solo con la prepotenza di chi smantella organismi, sedi, statuti, obiettivi e buone pratiche. L’appello del sindaco ai cittadini, «Please, mandateci idee e progetti», può far tenerezza, ma non è rassicurante. È più facile trovare amministratori competenti, che spiegare la fondamentale funzione di educazione alla salute, al riconoscimento dei sapori e della qualità degli alimenti, o di contrasto alla povertà alimentare minorile, visto che iniziano ad esserci casi di inadeguato apporto proteico anche per l’infanzia. La realtà e complessa, richiede adeguate competenze per essere affrontata.