di Pierluigi Piccini
Di argomenti per non parlare del Monte dei Paschi e di ciò che sta succedendo il Sindaco che ce offre tanti. Dal rimpasto di Giunta, di cui parleremo qui di seguito, al Palio Straordinario. Del resto per il Monte basta una ennesima lettera a Draghi, per lo Straordinario, viceversa, addirittura un incontro con un sottosegretario. Unica considerazione sullo Straordinario: il Palio ha una sua storia secolare e non può essere ridotto dentro le norme del Covid, una mutilazione mortificante.
Ma torniamo al rimpasto della Giunta. Una prima considerazione l’annullamento della Pugliese e del suo entourage: Marzucchi, Montomoli. È quest’ultimo il vero problema della coppia Tacconi, De Mossi e dei partiti di maggioranza che di fatto hanno già messo il veto su Montomoli candidato del centrodestra alle prossime amministrative e alla presidenza della Fondazione Monte dei Paschi. La Pugliese con molta probabilità farà la fine del presidente della commissione cultura, Castellani: l’inesistenza.
Al di là dei giudizi positivi di Forza Italia le nuove deleghe date a Clio Biondi Santi annulleranno lei e con molta probabilità anche il partito di riferimento. I Vigili urbani e la sicurezza vanno avanti in automatico soprattutto quando c’è un comandante che copre il ruolo assegnatoli dalle normative.
I partiti di maggioranza Lega, Fratelli d’Italia ricevono ciascuno una parte dei lavori pubblici divise per assessorati fra Sport, Ambiente e Manutenzione delle strade. Ah! Sembra che il siluramento della Pugliese & C. sia dovuto alla eccessiva presenza insieme al marito nei media, visibilità superiore a quella dello stesso De Mossi. Anche di questo siamo costretti a parlare.
Del gruppo del Falorni non discutiamo perché risulta non classificato, quel ruolo di Presidente del Consiglio Comunale pesa tanto sui destini del Minghi e del Marsiglietti bloccandoli oltre al congelamento di fatto della Sabatini.
Insomma un indebolimento complessivo della capacità amministrativa dell’attuale maggioranza di centrodestra, a meno di due anni dalle elezioni, un rimpasto del genere che è tutto interno ai vecchi personaggi di Giunta, non può non generare conflitti. Gli stessi conflitti che si creeranno fra i tre assessori ai lavori pubblici e la struttura tecnica di riferimento. Tutti vorranno realizzare i propri progetti a discapito degli altri e la struttura tecnica è sempre la solita.
A questo punto cosa farà Marzucchi che riceve il secondo schiaffo dopo quello della composizione della Deputazione Generale della Fondazione? Cercherà di rimettere insieme una compagine civica? Ipotesi sempre più difficile gli anni passati con De Mossi non piacciono neppure ai quei civici che originalmente avevano appoggiato l’attuale amministrazione. Se poi il suo candidato continuerà a essere Montomoli, chi lo vorrà dopo aver civettato tanti anni con il centrodestra che ha permesso addirittura a sua moglie di diventare assessore con De Mossi? Le giravolte e i trasversalismi diventano sempre più difficili per un maestro della materia come Marzucchi. Forse appoggerà come tentativo di rigenerazione, Letta alle prossime suppletive; Marrocchesi è troppo Lega anche per altre compagini dello stesso centrodestra.